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Roma
Rousseau, la Lombardi accusa Casaleggio: “Spariti 175mila euro”. È guerra

Associazione Rousseau, è guerra aperta tra Roberta Lombardi ed il presidente Davide Casaleggio: la piattaforma del Movimento 5 Stelle attacca la capogruppo pentastellata della Regione Lazio ed altri 11 consiglieri regionali per una lettera girata sulle chat M5S in cui si parlava di alcuni servizi sospesi dall'Associazione; la “papessa” risponde facendo i conti in tasca alla piattaforma.

Un ennesimo terremoto che scuote il Movimento grillino. Ad esprimere perplessità sulla sospensione di alcuni servizi e all’annullamento di attività e iniziative programmate per il trimestre ottobre–dicembre 2020 apportati a causa delle crisi economica dall'Associazione Rousseau, tra tutti lo “Scudo della rete” ovvero un fondo di tutela legale per gli iscritti, erano stati oltre alla Lombardi i consiglieri regionali del Lazio Valentina Corrado, Devid Porrello, Loreto Marcelli, Valerio Novelli, Gaia Pernarella più quelli dell'Abruzzo Pietro Smargiassi, Francesco Taglieri Sclocchi, Giorgio Fedele e della Liguria Fabio Tosi e Paolo Ugolini. Questi erano i firmatari di una lettera mai inviata all'Associazione che però, girando per le chat del Movimento, è arrivata a Casaleggio & Co. facendo scoppiare la bomba.

Immediata la risposta dell'Associazione che con un lungo post Facebook ha comunicato ad iscritti e non le trame dei consiglieri “sbugiardandoli” e arroccandosi dietro i cavalli del regolamento dell'associazione, rimandando al mittente le accuse e allegando i rendiconti di Rousseau per dimostrare il dramma della crisi.

Ma è proprio qui che la Lombardi ha preso la palla al balzo “smascherando” l'Associazione. In un lunghissimo post di risposta a quello di Rousseau, la Lombardi passa al contrattacco: “Cara “Associazione Rousseau”, rispondo volentieri alla missiva, pubblicata sulla tua pagina Facebook qualche ora fa, diretta a me e ad altri consiglieri regionali. Appare bizzarro che tu risponda pubblicamente ad una lettera che nessuno ti ha mai inviato e che, pertanto non puoi aver ricevuto. 'Excusatio non petita accusatio manifesta' dicevano i latini, locuzione che sembra calzare perfettamente alle giustificazioni con le quali rispondi ad una missiva, preparata si da me e da altri consiglieri regionali, ma che abbiamo deciso di non spedire. Lo abbiamo fatto per senso di responsabilità e per non alimentare ulteriori polemiche che, in questo momento in cui sono in dirittura d’arrivo gli Stati Generali del Movimento 5 Stelle, non farebbero altro che togliere a tutti la serenità che ci serve per affrontare un confronto costruttivo. Quel senso di responsabilità che sembra non appartenerti, visto che non hai perso l’occasione di gettare benzina sul fuoco, inutilmente”.

Poi l'affondo, con Lombardi che fa i conti in tasca all'Associazione scoprendo un “buco” di 175mila euro che non si sa che fine abbiano fatto: “Vedi, cara 'Associazione Rousseau', ci fa pure piacere che tu abbia usato i canali ufficiali per rispondere a richieste che nessuno ufficialmente ti ha fatto, ma stupisce che tu lo abbia fatto solo sulla base di un testo che è circolato esclusivamente in qualche chat e che se fosse stato 'in possesso della stampa' come tu dici, sarebbe stato tempestivamente pubblicato. E’ vero, siamo rimasti molto perplessi della mail con la quale ci hai annunciato la sospensione di alcuni servizi, tra cui lo “Scudo della Rete” per la tutela legale di attivisti e consiglieri comunali, in quanto non siamo mai venuti meno all’impegno di versare per esso un contributo mensile e siccome ci è apparso insolito che, nonostante questo, dopo ben sette anni di versamenti, non fosse stato portato avanti il progetto di istituire un fondo specifico per tale tutela, sarebbe stato giusto, per dovere di trasparenza, avere quelle informazioni che ci mancavano. Visto che hai voluto portare alla luce queste nostre perplessità e tu stessa ci hai invitato a controllare il rendiconto, lo abbiamo fatto e abbiamo rilevato che Rousseau ha incamerato, ad esempio, solo nel 2019, per lo Scudo della Rete, 320mila euro, ne ha spesi 20.000 e ne ha accantonati 125mila nel fondo per le spese legali. Restano ben 175mila euro che avrebbero potuto finanziare abbondantemente il servizio, senza la necessità di doverlo sospendere. Cosa che invece è stata fatta”.

“Detto questo, cara 'Associazione Rousseau', e visto che non ci piace passare per morosi, perché fin dall’inizio noi consiglieri regionali abbiamo puntualmente versato le somme dovute per la tutela legale, che tra l’altro non è mai partita – conclude la Lombardi –, ti invito ad essere più attenta nelle tue comunicazioni pubbliche e di attenerti alle fonti ufficiali perché il “sentito dire” è sempre una versione filtrata di come sono realmente i fatti. Cordiali saluti. Roberta Lombardi”.

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