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Roma
Rubata la storia di un intero paese, ritrovato il registro di Ciciliano

Ciciliano, città a pochi passi da Roma, è di nuovo padrona della sua storia: l'antico e prezioso registro comunale messo in vendita sui social dopo esser stato rubato in passato, torna finalmente nella biblioteca del Comune. L'operazione di recupero è stata svolta dai carabinieri che sono riusciti a restituire il registo alla cittadinanza.

A Ciliano mancava da anni il registro comunale dell'Ottocento. Il reperto storico e culturale risalente all'anno 1786 era stato trafugato in passato in una data imprecisata. Oggi alla presenza del Sindaco Massimiliano CALORE, il Capitano Francesco Nicolò PIRRONTI, Comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Roma, ha restituito il volume antico.

Il libro, di elevato interesse storico per il Lazio, era stato scovato sui social

Il volume, messo in vendita su un famoso social network, fa parte della documentazione tipica delle Comunità dello Stato Pontificio, e rientra in una più ampia serie presente già nell’Archivio comunale di Ciciliano e riveste un elevato interesse culturale e storico per il Comune laziale.   Le indagini sono state avviate tempestivamente dai militari dello speciale reparto dell’Arma, nel mese di dicembre 2020, a seguito di una comunicazione della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica del Lazio che segnalava la pubblicazione di un post, su un noto social network,di un annuncio di vendita relativo ad un registro risalente all’anno 1786 afferente l’Archivio Storico comunale di Ciciliano.

A detenerlo in buona fede un cittadino romano

Le successive attività svolte dal Nucleo dei Carabinieri di Roma, hanno consentito di individuare e recuperare il prezioso bene nella disponibilità di un privato romano, allo stato ritenuto detentore in buona fede. Ad aiutare i militari nell'operazione di individuazione e recupero è stata anche la Soprintendenza Archivistica e Bibliografica del Lazio e del Sindaco del Comune di Ciciliano. La restituzione del bene archivistico, disposta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma che ha coordinato tutte le attività di indagine, riporterà dopo anni il prezioso documento presso la sua originaria comunità, ove potrà essere oggetto di studio.

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