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Roma
Ruberti e il video “In ginocchio, ti ammazzo”: parla Vladimiro De Angelis

L'assicuratore ciociaro fratello del più noto eurodeputato e presidente del Consorzio industriale di Frosinone in una lunga intervista racconta la cena degli insulti e delle minacce che hanno costretto Albino Ruberti, già capo di gabinetto di Gualtieri, a dimettersi.

Racconta De Angelis: “Io a quella cena per caso, provavo solo a calmare gli animi”. Vladimiro De Angelis racconta la lite che sta scuotendo il Pd a un mese dalle elezioni.

La cena: “A far degenerare le cose una battuta sul vino”

De Angelis sarebbe giunto fino al ristorante “La Taverna” per assistere alla chiusura del comizio elettorale in Piazza Garibaldi, insieme alla moglie. Secondo il presidente del Consorzio industriale di Frosinone, che alla fatidica cena dichiara quindi di aver partecipato per caso per un aperitivo che si è trasformato in un tavolata, la situazione è degenerata quando sull'onda di una tensione già presente per questioni calcistiche, si è aggiunta “un po' la stanchezza e un po' il vino”: “La lite tra Ruberti e Lampazzi è iniziata nel ristorante, mentre si discuteva di calcio, per poi trasferirsi in strada. Io sono intervenuto per cercare di evitare che potesse degenerare”, ha dichiarato De Angelis.

E sul “mi ti compro”...

“Un pochino di tensione si respirava, ma nelle occasioni in cui ci siamo incontrati ho visto il gruppo sempre molto affiatato – assicura il presidente del Consorzio –. Quella sera, un po’ la stanchezza un po’ il vino, si è finiti per perdere il controllo e io, tutto il tempo impegnato a fare da paciere, mi sono ritrovato coinvolto. Ruberti ad un certo punto mi ha urlato 'toglimi le mani di dosso', 'ti rovino' e gli ho risposto che non avrebbe potuto rovinarmi, ‘non c'entro nulla con la politica - gli ho detto - ho il mio lavoro, casomai mi ti compro ma non mi rovini’. È stata mia moglie a portarmi via, rimproverandomi che da paciere rischiavo di diventare un protagonista della lite. Avrei dovuto ascoltarmi e stare a casa, visto che sarei dovuto andare in bici il giorno dopo e non volevo né bere né fare tardi”.

Le scuse non dirette: “Non ho il numero di Ruberti”

De Angelis riporta poi che la stessa sera si sono scambiati scuse reciproche con Sara Battisti, come ha rassicurato: “Ci siamo scritti e anche quei messaggi potranno confermare questo racconto. Perché so che alcuni vorrebbero un’altra verità, ma resteranno delusi. Perché non ho scritto a Ruberti? Non ho il suo numero, come credo lui non abbia il mio. Non ci siamo mai telefonati, ci siamo sempre incontrati in situazioni come queste o simili. Quella sera non abbiamo parlato di nulla, lui è arrivato quando noi eravamo già a tavola da tempo e si è seduto piuttosto lontano da me. Non si è mai alzato fino al momento del battibecco con Lampazzi ed eravamo distanti. Non c’è stata e non ci poteva essere nessuna conversazione privata tra noi perché c’erano altre persone nel mezzo”.

“Per polizze nessun favoritismo, abbiamo perso 2 lotti”

Mentre sono in corso i controlli disposti da D'Amato riguardo alla loro regolarità, Vladimiro De Angelis ha voluto fare chiarezza anche sugli appalti a Frosinone, dove nel 2021 la sua compagnia ha vinto 3 bandi dei 6 pubblicati. “Tengo a precisare che siamo assicuratori Asl da oltre 20 anni – ha dichiarato -. Dei tre lotti più importanti, incendio, infortuni ed Rca, ad Unipolsai e Generali, che si sono presentate in coassicurazione (quota 60% e 40%), è stato aggiudicato solo il lotto incendio. Nella precedente gara ad Unipolsai e Generali sempre in coassicurazione (quota 50% e 50%) furono invece aggiudicati i lotti incendio e infortuni mentre Unipolsai rimase aggiudicataria anche del lotto Rca. Non si può dunque ipotizzare nessun favoritismo – ha ribadito De Angelis - visto che nell’ultima gara due dei tre lotti prima detenuti sono stati aggiudicati a Lloyd’s e Amissima”. E continua: “Si tende sempre a volerci infilare la politica ma non è così. Unipol si è aggiudicata le gare regolarmente, così come se li è aggiudicati regolarmente durante anche durante i Governi Storace e Polverini”.

“Le proroghe? Colpa del covid”

“Circa le motivazioni delle proroghe non saprei rispondere – ha detto De Angelis - anche se posso immaginare che nell'ultimo periodo siano attribuibili al Covid. I premi di aggiudicazione che leggo sono riferiti all'intero periodo coperto dalla gara e non all'anno e nel caso del lotto più importante esso va suddiviso in quota Unipolsai/Generali”.

“La verità sarà coperta dalla sentenza dei social”

Seppur convinto che la “verità verrà accertata”, Vladimiro De Angelis ha concluso amareggiato nei confronti delle voci sul web: “Sono assolutamente sereno perché alla fine la verità verrà accertata anche se quando accadrà il popolo dei social avrà già emesso la propria sentenza”.

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