Rutelli e l'armata dei 100 "capaci". "Io sindaco?". Ecco la strategia - Affaritaliani.it

Roma

Rutelli e l'armata dei 100 "capaci". "Io sindaco?". Ecco la strategia

di Fabio Carosi

Parla quasi da sindaco, indica 100 persone capaci per Risollevare Roma; è prudente, maturo. Poi piace al Vaticano che lo nomina consulente, piace al premier Matteo Renzi ed è l'unico in grado di arginare lo strapotere del Cinque Stelle a Roma. Per non parlare poi della capacità politica di sopire la ventata leghista, riaggregando il cuore pulsante dei moderati che, da destra a sinistra e soprattutto nel centro che non c'è più, potrebbero votarlo e spedirlo a rimettere a posto la città.
Francesco Rutelli all'ipotesi di tornare in Campidoglio da sindaco replica così: "Te vojo bene ma non ci penso proprio". E' l'sms rispedito al cronista che lo incalza di lunedì mattina, quando il tour mediatico non ha ancora toccato l'apice con l'intervistona a La7. Nel salottino di Floris, il martedì di Rutelli lo riconsacra come il candidato ideale per rimettere insieme i cocci della città. Una specie di Cincinnato che, nei prossimi giorni, verrà chiamato per fare il suo lavoro e poi magari tornare a dedicarsi al suo orto nel quale da anni semina la cultura, quel patrimonio unico dell'Italia che Rutelli considera alla stregua del petrolio e che lo ha trasformato grazie alla sua associazione, un uno speciale ambasciatore in grado di sedurre pure i cinesi.
E' dunque Francesco Rutelli l'arma segreta, ma non troppo, che verrà messa in campo nei prossimi mesi. Ad assicurarlo è una fonte riservata della Presidenza del Consiglio che confessa il corteggiamento in corso. La strategia è semplice: lasciar sfogare il toto candidati e poi far in modo di costringerlo attraverso una pressione esterna al sacrificio. Le condizioni per attuare la strategia sono già nella fase operativa anche se si tratta di un'operazione che non si concluderà prima di Natale.
LO SCENARIO. Il sondaggio di affaritaliani.it per primo ha detto chiaramente che il ballottaggio sarà una partita giocata tra i "resti" del Pd e il Cinque Stelle. L'unica sorpresa potrebbe arrivare da Salvini, qualora riuscisse l'operazione destrorsa di aggregare molecole di Forza Italia con Fratelli d'Italia e atomi di destra intorno a Marchini. L'operazione è già in corso ma il paziente viene trattato in terapia intensiva e ha poche possibilità di uscire vivo dall'intervento. Dunque, il Pd che ha cacciato Marino - ma anche il blocco di centro-centrodestra - sono in un vicolo cieco e saranno costretti a trattare fuori campo: se non vogliono consegnare la città al governo dell'M5S devono trovare un candidato in grado di prendere voti dall'altra parte in chiave anti Cinque Stelle, quindi un simil Pd che possa piacere anche alla destra, se non altro per fiducia e comprovata esperienza.

 


RUTELLI COME CINCINNATO. Come detto, Francesco Rutelli è da tempo che vola altissimo. Ha chiuso l'esperienza Margherita-Lusi con la restituzione dei soldi ed ha "pulito" quel poco di nebbia che avvolgeva il partito. Poi si è messo a fare il filantropo, quindi ha scaldato i muscoli con una presenza mediatica, misurata, equilibrata e dosata in ogni dichiarazione. Sino a martedì sera, quando ha osato da Floris, in quel salotto dove sono stati costruiti una serie di leader, annunciando un programma semplice "rimettere a posto Roma partendo da 100 persone competenti", invece dei soliti programmini a cui ci ha abituati la politica. A sentire lui, sarebbero solo raccomandazioni di un vecchio saggio, la lettura al contrario invece offre una candidatura che rifiuta. A meno che...
LA CAMPAGNA ELETTORALE. Lascerà sfogare gli appetiti dei partiti e della vecchia politica stando alla larga da eventuali nomine come sub commissario e aspetterà. Al momento opportuno la società civile lo chiamerà a gran voce sino a quando si arriverà all'acclamazione. Di fronte alla richiesta di un sacrificio romperà gli indugi e correrà. Ma senza partiti. Sarà il leader di una lista civica che avrà come programma Roma e indicherà 100 persone con le quali rimettere in ordine la città. Un po' come i trecento delle Termopili. Chi lo conosce bene ricorda il pallino per i numeri: quando era sindaco  si era fissato con 100 piazze, ora ci proverà con 100 uomini. E' lui il nemico numero 1 del Cinque Stelle.