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Roma
Rutelli lancia il partito dei romani. I candidati a sindaco prendono appunti

di Fabio Carosi

Quello che non ha ancora fatto il Pd alle prese con problemi di rappresentanza e quello che Guido Bertolaso deve ancora mettere nero su bianco, lo ha fatto Francesco Rutelli. Dopo Marchini e il Movimento Cinque Stelle, arriva un nuovo programma per Roma e porta la firma di Rutelli. E' lui che ha messo in moto il tink tank più dinamico della città, ha attivato teste e cervelli, dialogato coi cittadini attraverso la rete e ora si preparara a restituire il suo lavoro a Roma, ai romani e ai candidati. Indipendetemente dallo schieramento.
Tranne Francesco Storace, che forse preferirà una seconda passeggiata a ponte San'Angelo, all'appuntamento di sabato all'Auditorium della Conciliazione, saranno presenti Alfio Marchini, Guido Bertolaso, Roberto Morassut, il "verde" Gianfranco Mascia e Stefano Fassina. Il grande assente sarà Roberto Giachetti, invitato sì ma ancora sospeso "ufficialmente per l'agenda della campagna elettorale". Le male lingue, invece, insinuano che la vicinanza col il regista Nanni Moretti (abitano quasi di fronte) gli abbia suggerito un atteggiamento "morettiano" ispirato al classico "si nota di più se ci sono o non ci sono?". Così il mistero che far sorridere potrà essere svelato solo quando Francesco Rutelli salirà sul palco e aprirà lo show in stile Leopolda.
Pochi soldi disponibili e un mare di proposte, Rutelli sarà one man show in stile Leopoldina alla romana, l'ex sindaco, ex ministro negli abiti del mattatore. Tra sorrisi e battute ironiche, l'unico a Roma che tiene nell'archivio della mente sori personali di cittadini e delibere del passato, spiegherà il lavoro del laboratorio duepuntozero, indicando la strada maestra da seguire, frutto dell'ascolto dei cittadini e del lavoro al quale ha chiamato una serie di esperti sempre a costo zero. L'architettura di base poggia sui 7 punti già noti e abbraccia dalla trasformazione urbana al risanamento delle aziende, secondo le ricette che verranno svelato con l'aiuto di slide e video. La cultura diventa il volano dell'occupazione, la spending review non è altro che una cura dimagrante nel senso dell'efficienza e del risanamento, il ritorno alle urne della maggioranza di astenuti si sostanzia attraverso la proposta di un patto "amministrazione-cittadini" dove ci sono sì i doveri chi di "guida" la città ma anche i doveri di chi la abita. Dieci mosse, dalle carte per terra al rispetto di tutte le regole, che potrebbero cambiare in un giorno solo il volto di Roma.
Senso civico, una giusta dose di buonismo, il sogno di poter uscire dalla melma nella quale la mala amministrazione, mafia capitale e i maiali a spasso di fronte ai cassonetti hanno trascinato la Capitale sono per ora l'unico vero programma per il ritorno alla normalità e alla civiltà amministrativa, sociale e politica. Rutelli ci mette la faccia senza chiedere di ri-sedersi in Campidoglio. E' come se l'ex leader della Margherita e di Api avesse fondato un nuovo partito, quello dei cittadini che non si candidano ma che stilano la lista della spesa. Un partito potentissimo già maggioranza.

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