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Roma
“Sarà un best seller o una bufala”. Vita e note dell'editor Sergio Pautasso

Nome in codice: Sergio Pautasso. Professione: ha passato una vita a decidere se un libro era degno o meno di essere pubblicato. Una vita di note con la matita blu o rossa è diventata un libro.

Pautrasso è stato l’editor dei libri di Paolo Villaggio per citarne uno. Nella sua esistenza interamente vissuta tra e con i libri si è preso cura degli scritti di Giulio Andreotti, Guido Almansi, Giorgio Caproni, Ennio Flaiano, Nantas Salvalaggio. Il personaggio di Fantozzi ha preso forma davanti ai suoi occhi. Ironico, colto, bibliofilo accanito (nella sua residenza milanese ospitava decine di migliaia di volumi), amico di scrittori e artisti - Umberto Eco, Luciano Anceschi, Edoardo Sanguineti, e poi Piero Manzoni, Lucio Fontana, Carlo Bo, Gianni Brera, il mitico illustratore delle leggendarie copertine Rizzoli John Alcorn.

Ha trascorso una vita a decidere se un libro fosse degno o no di essere pubblicato

Ecco chi è stato Sergio Pautasso. Ha trascorso una vita a decidere se un libro fosse degno o no di essere pubblicato. Con il lapis rosso-blu in mano a sottolineare, evidenziare scrivere note. Per poi redigere lunghe schede riepilogative da sottoporre al comitato di redazione e all’editore. Questa era la vita di Sergio Pautasso, nome che alla maggior parte dei lettori dirà assolutamente nulla tranne quelli che hanno nei loro scaffali i vecchi tascabili della Bur oppure alcuni preziose prime edizioni in copertina rigida della Rizzoli.

Trent'anni all'ombra della letteratura italiana

Simone Pasquali editore coraggioso e acuto ha recuperato dall’archivio personale di Pautasso le sue schede che sono molto più di una mera promozione o bocciatura, ma un metodo di lavoro. Per più di trent’anni Pautasso è rimasto un silenzioso protagonista nell’ombra della letteratura italiana, ha contribuito a costruire decine di successi editoriali e di carriere autoriali prendendo letteralmente gli scrittori per mano e aiutandoli a bruciare ingenuità, errori di impostazione. La summa del suo metodo di lavoro lo ha cristallizzato così: “Tutti pensano al romanziere come architetto o ingegnere: chissà se mai nessuno ha pensato al carpentiere? Certo è molto meno nobile, ma il romanziere ha, inevitabilmente un po’ del carpentiere prima di passare dal piano di servizio a quello nobile; altrimenti finisce solo per fare l’arredatore”. Il lettore smaliziato rimarrà spiazzato nel vedere che alcuni romanzi bocciati da Pautasso hanno poi trovato un loro destino editoriale ma sono rimasti meritatamente ignoti. Un consiglio del quale possono fare tesoro anche gli scrittori alle prime armi è che spesso nei romanzi che vengono inviati in lettura agli editori “C’è troppa carne al fuoco, e non tutta cuoce bene”.

Il volume è dotato di un preziosissimo indice dei nomi.

PROMOSSI E BOCCIATI
I giudizi di Sergio Pautasso letterato editore
BIBLOHAUS EDITORE

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