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Roma
Scale mobili caos, il Ministero chiede verifiche su tutte le stazioni metro

La metro di Roma nel caos più totale. Il Ministero dei Trasporti ha ordinato ad Atac di effettuare verifiche urgenti di tutte le scale mobili presenti nelle stazioni delle metropolitane della Capitale. Qualora gli esiti dei controlli fossero negativi, si procederebbe alla sospensione del servizio nelle stazioni interessate.

 

Il Ministero dei Trasporti ha ordinato ad Atac di effettuare verifiche straordinarie non solo sulla scala mobile della Metro A Barberini, dove giovedì scorso è crollato un gradino, ma su tutti gli impianti presenti nelle stazioni delle tre linee sotterranee. Come riportato da Odisseaquotidiana.com, con una circolare inviata dall'Ustif, Ufficio speciale trasporti a impianti fissi, il Mit ha ordinato all'azienda che gestisce il trasporto pubblico locale di Roma di verificare se le manutenzioni sulle scale mobili siano state eseguite correttamente. Se l'esito dovesse essere negativo, l'unica possibilità è la chiusura di altre stazioni.

"Nel caso si evidenzino rilevanti anomalie del processo manutentivo, provvedere alla sospensione", si legge infatti nella circolare del Mit. La ditta che fino ad ora si occupava della riparazione è stata ‘licenziata' e ora Atac sta procedendo all'individuazione di una nuova. La circolare del Mit fa inoltre riferimento all'articolo 7 del DPR 753/1980 in merito a "nuove norme in materia di polizia, sicurezza e regolarità dell'esercizio delle ferrovie e di altri servizi di trasporto", che recita: "Le ferrovie e le loro dipendenze devono essere mantenute in buono stato di efficienza per la sicura circolazione dei treni e veicoli, in rapporto alle condizioni di esercizio, e provviste del personale necessario a garantire la sicurezza e la regolarità del servizio".

Per il momento a Roma restano chiuse tre fermate della Metro A: Repubblica (da ottobre), Barberini e Spagna. Il Codacons, intanto, ha depositato in procura un esposto contro Atac: "Una vicenda gravissima che sta arrecando un danno di immagine immenso alla capitale e disagi enormi ai cittadini, e che configura una vera e propria inadempienza contrattuale da parte dell'azienda. La responsabilità di Atac spa nei confronti del passeggero ha natura contrattuale, in quanto l'acquisto del biglietto o dell'abbonamento determina la nascita di un rapporto contrattuale, poiché quest'ultimo configura il prezzo pubblico per l'utilizzazione del servizio. In tale relazione contrattuale l'utente si obbliga a pagare il prezzo per l'utilizzo del servizio e Atac si impegna ad eseguire la controprestazione. Nel caso in cui la prestazione oggetto del contratto di viaggio non venga seguita l'utente ha, quindi, diritto a vedersi riconosciuto il risarcimento del danno patrimoniale e non patrimoniale. Pertanto il rapporto tra utente e Atac spa è regolato dalle norme del contratto di trasporto, un negozio giuridico di natura sinallagmatica che si colloca tra le obbligazioni a prestazioni corrispettive: per il viaggiatore si perfeziona nel momento in cui acquista il biglietto, mentre per il vettore solo nel momento in cui giunge a destinazione. Alla luce di quanto evidenziato e alla natura contrattuale ed extracontrattuale del rapporto che lega gli utenti che hanno acquistato un biglietto o un abbonamento per l'utilizzo del servizio pubblico di trasporto locale della metropolitana, nel caso di specie si è in presenza di una responsabilità di Atac spa per inadempimento contrattuale e extracontrattuale".

Il Codacons ha inoltre chiesto alla procura "di estendere le indagini per le possibili fattispecie di interruzione di pubblico servizio e truffa aggravata, in relazione alla spesa sostenuta da tutti coloro che acquistano abbonamenti mensili e annuali, i quali si vedono privati del servizio regolarmente pagato. Se proseguirà la chiusura delle 3 stazioni e se l'azienda non disporrà rimborsi in favore degli abbonati, sarà inevitabile una azione collettiva del Codacons contro Atac a tutela di tutti gli utenti della Metro A".

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