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Roma
Scatta il coprifuoco: Roma deserta. Dai Fori a Trilussa: in strada solo vigili

Emergenza Coronavirus: venerdì sera alle ore 22 è scattato il coprifuoco, uno “state tutti a casa” che ha riportato Roma indietro di sette mesi. La città deserta, vestita di un silenzio assordante e popolata solamente dai lampeggianti delle auto dei vigili urbani in perlustrazione e da quelle dei numerosi posti di blocco sparsi per tutta la Capitale.

La paura in città cresce ogni giorno di più insieme al numero dei nuovi contagi che la Regione Lazio comunica ogni pomeriggio, con le strade della città nel primo giorno di coprifuoco anticipato che ne danno dimostrazione. Dall'obelisco dell'Eur alla spettrale piazza di Ponte Milvio, passando per la irriconoscibile piazza Trilussa, una via dei Fori Imperiali che sa di apocalisse, viale Emanuele Filiberto, piazza Re di Roma e piazza di Cinecittà, il divisore comune ero sempre lo stesso: il vuoto.

 

Chi gira dopo le 22 a Roma lo fa solo o per consegnare cibo, o per tornare a casa da lavoro. A confermalo sono gli stessi vigili, gli unici in massa insieme a polizia e carabinieri per i controlli: secondo una prima stima, nella prima notte di coprifuoco romano anticipato i caschi bianchi hanno controllato le autocertificazioni a circa 350 cittadini riscontrando pochissimi irregolarità tra cui qualche assicurazione non pagata ed un romano che circolava con patente revocata. Il piano della Polizia Locale prevedeva poi dei posti di blocco “itineranti”, con le pattuglie che ogni due ore e mezza si spostavano così da controllare più zone della città durante la notte.

In strada di vigili ce ne erano 300, tutti adibiti al controlli delle autocertificazioni e potenziati del 30% rispetto a quelli che controllavano le notte del lockdown di marzo e aprile, più una pattuglia per municipio dedicata al controllo del rispetto delle norme anti-Covid nelle attività come locali aperti per la preparazione di cibo da asporto e minimarket.

Ubriaco, senza patente e alla guida di un'auto rubata in pieno coprifuoco

Se per i vigili la nottata è passata senza grosse complicazioni, per i carabinieri non è stato proprio così. Sono stati infatti i militari dell'Arma ha dover combattere con un uomo ubriaco, senza patente e alla guida di un'auto rubata in pieno coprifuoco.

Poco dopo l’una di notte i militari, impegnati in un posto di controllo alla circolazione stradale in piazza Santiago del Cile, hanno intimato l’alt ad un’utilitaria in transito. Per tutta risposta, il conducente del veicolo, alla vista dei Carabinieri, ha eluso il controllo scappando a gran velocità. Ne è nato un lungo inseguimento, durato oltre 10 km, nel corso del quale il fuggitivo ha più volte eseguito manovre pericolose e “bruciato” più di qualche semaforo rosso. Arrivato in piazza dei Giureconsulti, ormai braccato da più “gazzelle” dei Carabinieri che lungo il tragitto si sono messe alle sue calcagna coordinate dalla Centrale Operativa del Gruppo Carabinieri di Roma, il conducente – un cittadino algerino di 36 anni con precedenti – si è schiantato su un marciapiede causando danni al veicolo. L’uomo, a quel punto, ha tentato di proseguire la fuga a piedi ma è stato immediatamente bloccato e ammanettato.

Il 36enne era in evidente stato di ebbrezza e sprovvisto di patente di guida poiché mai conseguita, mentre il veicolo in suo possesso è risultato provento di furto. Per questi motivi, l’uomo è stato arrestato con le accuse di resistenza a pubblico ufficiale e ricettazione: nei suoi confronti è scattata anche la sanzione per aver violato il coprifuoco imposto dalle Autorità per contenere la diffusione del Covid-19.

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