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Roma
Sciopero 8 marzo, romani disperati. Esplodono le fermate: bus col contagocce

di Federico Bosi

Sciopero 8 marzo, Roma paralizzata. Alle 8:30 esplodono le fermate: metro in funzione ma nessuna traccia di autobus. Un tour per l'Eur constata la disperazione dei romani: “Come facciamo ad andare a lavorare?”.

 

L'8 marzo, la festa della donna, molti romani la trascorreranno alle fermate dell'autobus, in attesa che il desiderato autobus passi nonostante lo sciopero generale a cui hanno aderito Atac, Roma Tpl e Cotral. Il nostro giro è iniziato questa mattina alle 8, ancora prima dell'inizio dello sciopero. A Eur Magliana però i bus già passavano a singhiozzo. “Sono già più di 15 minuti che aspetto l'autobus – ci dice Maria D., badante polacca – e lo sciopero non è ancora iniziato. Di solito non è così. Non posso fare tardi a lavoro, altri 10 minuti e devo andare a piedi. Al ritorno prenderò un taxi”.

Sempre a Magliana c'è Nicola T., barese ma a Roma da un anno per lavoro. “Sono dovuto uscire prima da casa per evitare lo sciopero – ci racconta -. Oggi i miei orari saranno regolati dalle fasce di garanzia. Purtroppo non ho alternative. Per tornare a casa devo prendere anche la metro quindi ho già informato a lavoro, un'azienda farmaceutica, che alle 17 dovrò scappare. È impensabile un blocco del genere”.

Ore 8:30, parte ufficialmente lo sciopero. Ci spostiamo ad Eur Fermi ma la situazione è la stessa: la fermate subito fuori la metro è piena di gente in attesa, magari, dell'ultimo bus partito prima della protesta. Luca S. però, programmatore informatico di 25 anni, non può perdere altro tempo e va a lavorare a piedi: ”Ho già fatto tardi abbastanza, questa è l'unica soluzione. Ma al ritorno ho già avvisato a casa e qualcuno verrà a prendermi”. Ore 8:50, sempre a Fermi c'è Katerina, donna delle pulizie della Romania. “Odio questi scioperi – dice la signora -, mi fanno sempre fare tardi o camminare tanto. Tra poco mi tocca andare a piedi. Sono disperata per il ritorno perché devo, in qualche modo, tornare a Laurentina e poi andare ad Aprilia. Come farò?”.

Da Eur Fermi al capolinea della Metro B, Laurentina. Si sono fatte le 9:10 e alla fermata in direzione Colombo c'è Florian, tirocinante francese di 28 anni, che non sapeva ci fosse sciopero oggi: “Ecco perché non passa nessun bus. Ho preso metro a piazza Bologna e non ho letto nulla. Al ritorno andrò a piedi, sono 8 km”. Dall'altro lato della strada c'è Sandro Milizia, operaio di 47 anni che da più di 40 minuti aspetta invano il 31 per andare a Portuense. “La tabella elettronica dice che passa tra 12 minuti. Se non arriva mi tocca andare a piedi perché altrimenti mi licenziano – racconta l'operaio -. Almeno 20 minuti mi tocca aspettarlo tutte le mattine, anche senza sciopero. Al ritorno torno a piedi da via Portuense, non aspetterò mai altri 40 minuti”.

Ultima tappa Eur Palasport. L'orologio segna le 9:25. Antonio M. aspetta da mezz'ora invano l'autobus: “Ho preso il treno fino a Termini e poi la metro fino a qui. Ora mi toccherà far contenta il Comune e prendere una macchina di un car sharing per muovermi, non posso fare ulteriormente tardi”. L'ultimo nostro intervistato è Dante che, tanto per cambiare, manda tutti all'inferno: “Devono bruciare tutti, maledico tutti quelli che hanno indetto e stanno partecipando allo sciopero. Chi ci pensa a noi lavoratori?”.

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