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Roma
Scuola, i presidi di Roma all'attacco: "Non siamo una succursale delle Asl"

di Francesca Barbato

Da lunedì 7 febbraio in vigore nelle scuole nuove regole per limitare la dad. Rusconi, Presidente Presidi Roma: "Facciamo lo slalom fra decreti e circolari. Le norme sono scritte in maniera poco chiara, così è offensivo per i cittadini". Poi lancia l'allarme: "Gli effetti della burocrazia si vedranno sui ragazzi che non riusciranno a entrare nelle facoltà a numero chiuso, avendo perso anni di didattica".

La principale novità introdotta è la seguente: nel caso di più positivi al covid- 19 in classe (oltre i 4 per la primaria, più di 2 per secondaria di primo e secondo grado) i bambini vaccinati o guariti da meno di 120 giorni possono continuare a seguire le lezioni in classe con ffp2 per 10 giorni dall'ultimo contatto positivo, i bambini e ragazzi non vaccinati passeranno invece alla didattica digitale integrata(did) per 5 giorni.

Rusconi: "Problemi irrisolti"

Nonostante le nuove regole per limitare l'utilizzo di dad e di did e a favorire la didattica in classe, rimangono alcuni punti "complicati", secondo Mario Rusconi, Presidente dell'Anp (Associazione Nazionale Presidi Roma): "Le nuove regole che attenuano la dad sono state comunicate sia a noi che ai genitori in modo poco chiaro. Rimangono ancora una serie di problemi irrisolti di funzionalità e di rapporto fra le scuole e le Asl. Nelle faq mandate dal Ministero c'erano degli errori che abbiamo fatto modificare".

Rusconi: "Perchè in farmacia la mascherina ffp2 costa 0,75 €?"

Fra i vari problemi sollevati anche quello delle mascherine ffp2 (obbligatorie in clase): "E' previsto che la scuola le possa acquistare in farmacia per i ragazzi e insegnati in quarantena, mentre noi le avevamo chieste per tutti. In farmacia si acquistano a 0,75 mentre sul MePa stanno a 0,25 e 0,35. Come mai vengono vendute il doppio in farmacia quando nel mercato della pubblica amministrazione era previsto venissero acquistate a 0,25?".

Nuove norme, Rusconi : "I bambini non vaccinati scontano il diniego dei genitori"

Sulle nuove norme e le difficoltà o chiarimenti sollevati dai genitori, Rusconi ha dichiarato: "Vediamo come procederanno questi primi giorni con le nuove regole. Da parte dei genitori c'è confusione. Sicuramente c'è meno invadenza nelle scuole superiori dove i ragazzi sono più grandi e portano le mascherine ffp2. Quello che lascia perplessi è il discorso dei non vaccinati a casa. Capiamo la ratio sanitaria, ma viene a contrastare con le nostre regole di inclusione. L'esclusione è su base sanitaria, ma i bambini non vaccinati così scontano le perplessità e il diniego dei genitori e così si aggrava la loro posizione".

Rusconi: "Le scuole non sono la succursale delle Asl, problemi alla didattica"

Fra i vari problemi sollevati da Rusconi vi è il complicato rapporto fra la scuola e le Asl: "L'organizzazione è poco chiara ed è irrisolto il problema con le Asl che non ci danno dei riscontri immediati così come richiederebbe la norma. Le scuole gestiscono questioni che toccherebbero alle unità sanitarie. Non siamo la succursale delle asl, ma enti formativi. Ce ne accorgeremo dei disagi alla didattica creati da questi continui stop&go quando i ragazzi proveranno a entrare nelle facoltà a numero chiuso".

Presidi Roma: "Slalom fra le norme poco chiare"

Rusconi ha poi denunciato un problema di norme scritte, secondo lui, in maniera poco comprensibile: "Dall'inizio dell'anno scolastico ci saranno stati almeno 3/4 decreti legge. Non ci sono poi solo le ordinanze, ma una serie di norme secondarie come le circolari del Ministero della salute, del Ministero dell'Istruzione, degli uffici scolastici, delle Regioni. E' diventato uno slalom e così rischiamo di dimenticarci cosa è la scuola: un ente formativo. Quello che manca è una funzionale cabina di regia unitaria. Arriva il devreto legge, poi la sanità dice alcune cose, l'ufficio regionale del Lazio ne dice altre... Ci manca solo l'intervento dei comitati di quartiere e poi abbiamo chiuso il circolo fastidioso della burocrazia! Si fanno ordinanze citando solo commi e leggi, ma questo non è un modo civile di comunicare e rispettare gli italiani. Le leggi devono essere comprensibili altrimenti ogni volta i presidi devono andare a vedere le leggi e confrontare le norme e i commi su Internet. Scrivere così le norme è offensivo per i cittadini".

Rusconi: "Diritto alla disconnessione"

Le nuove norme, essendo retroattive, hanno portato gli uffici scolastici a dover lavorare nel weekend per avvisare i genitori con i figli in quarantena (in quanto a contatto con un bambino positivo) del cambiamento. Rusconi ha infine dichiarato: "Sulle norme retroattive dico che si è parlato per molto tempo del diritto di non collegamento per gli insengnati nel weekend, poi la maggior parte delle disposizioni vengono date il sabato mattina quando le scuole sono chiuse. Chiediamo un minimo di rispetto e il diritto alla disconnessione. Il peggior nemico della scuola è la burocrazia".

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