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Roma
Sgomberata villa alla Caffarella, la sinistra insorge accanto agli occupanti

Sgomberato e sequestrato il laboratorio Berta Càceres che era stato occupato da un collettivo di sinistra lo scorso 6 marzo. Il gruppo politico Sinistra Per Roma si schiera dalla parte degli occupanti e va contro l'amministrazione.

Nella mattinata di giovedì 24 marzo la Digos, insieme ai carabinieri del Comando provinciale di Roma, hanno dato il via allo sgombero dell'immobile abbandonato, occupato da 12 attivisti ambientalisti da alcune settimane, in via della Caffarella 13, a Roma. Dal 6 marzo nella struttura in zona Appia si trovava la "laboratoria ecologista autogestita Berta Càceres". Uno spazio utilizzato dal gruppo per parlare non solo di ecosostenibilità, ma anche di lavoro, di parità salariale, di politiche sociali. Il gruppo porta avanti le tesi di un ecologismo anti capitalista, abbracciando un pensiero di sinistra con attenzione al femminismo.

L'attività del gruppo femminista e anticapitalista

Non un laboratorio, ma una laboratoria perchè, come sostenuto da alcuni esponenti: "la ridefinizione delle parole è importante". Un collettivo "ecologista e trasnfemminista" come si legge nei loro post Facebook.

La villa passata alla Regione

Per portare avanti le loro lotte antifasciste il gruppo aveva scelto però una villa abbandonata sull'Appia, di proprietà privata, passata poi alla Regione, con 2mila metri quadrati di giardino annesso. Una villa a pochi passi dalla chiesa del Quo Vadis e vicino a circoli sportivi, nel cuore di Roma. Per questo motivo questa mattina, su delega della Procura della Repubblica di Roma, i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma hanno dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo. Contestualmente, decisa in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica presieduto dal Prefetto Matteo Piantedosi, è in corso l’attività di sgombero dello stabile da parte delle Forze di polizia coordinate dalla Questura di Roma. Al termine delle operazioni di sgombero, l’immobile verrà riconsegnato dai Carabinieri agli aventi diritto. La villa, dalla Regione, era stata successivamente trasferita all'agenzia pubblica Invimit per essere venduta.

Sinistra per Roma: "Solidarietà ad attiviste di Berta sgomberate a Caffarella"

Nonostante l'amministrazione sia di centro sinsitra non mancano voci fuori dal coro. A schierarsi dalla parte degli occupanti è stata Sinistra per Roma che in una nota esprime solidarietà al gruppo Berta Càceres: ''Massima solidarietà alle attiviste di Berta che questa mattina hanno subito lo sgombero dall’immobile al quale avevano ridato vita, dopo un lungo periodo di abbandono e disinteresse da parte delle istituzioni".

Sinistra per Roma contro l'amministrazione (di sinistra)

Nella nota viene lanciata anche una frecciatina alle istituzioni: "Evidentemente le amministrazioni coinvolte non hanno a cuore né la tutela degli spazi abbandonati, né tantomeno della funzione sociale attivata dalle esperienze auto-organizzare in essi presenti''. Sinistra per Roma ha poi invitato l'amministrazione a disciplinare il patrimonio immobiliare e puntare sull'utilizzo di quest'ultimo per fini sociali. ''L’ennesimo sgombero in città rende ancora più urgente la necessità di una delibera comunale che disciplini l’enorme patrimonio immobiliare di Roma Capitale per fini sociali. Di questo discuteremo sabato alle 10:30 presso il teatro 'Piccolo' di Pietralata, altra associazione che nel silenzio delle istituzioni rischia di essere sgombrata''.

Dalla parte degli occupanti anche l'Assessore Raimo e la consigliera Bonafoni

Il partito non è stato l'unico a esprimere pubblicamente vicinanza e sostegno agli occupanti. Christian Raimo, giornalista e assessore alla cultura in Municipio III, si è recato in mattinata fuori dall'immobile per protestare vicino agli occupanti e filmare ciò che stava avvenendo durante il presidio. Un video dove Raimo dà voce agli occupanti, ricostruendo il racconto dello sgombero. Un filmato di 45 minuti per esprimere solidarietà al collettivo che promette: "Continueremo a lottare per quello che volevamo fare. Il nostro progetto non finisce qui". Fra le persone presenti al presidio, vicino agli occupanti, anche la consigliera regionale Marta Bonafoni che ha raggiunto il posto fin dai primi minuti dello sgombero. Nel video pubblicato sul profilo dell'assessore Raimo, Bonafoni parla di "una fiamma che non deve spegnersi" rivolgendosi al collettivo e alle tematiche sociali da questo sostenute e promette di fare luce, a livello giuridico e amministrativo, sulla proprietà e destinazione della villa.

Calenda soddisfatto dello sgombero

La lista Civica Calenda ha espresso soddisfazione per lo sgombero effettuato. La capogruppo Flavia De Gregorio e la capogruppo del Municipio VIII(municipio dove si trova l'immobile) Simonetta Novi hanno dichiarato: "Dopo 19 giorni, la villa di proprietà pubblica di via della Caffarella 13, viene liberata dagli occupanti e restituita ad un futuro di uso pubblico. Ci auguriamo che le operazioni di sgombero vengano concluse con serenità. Noi consiglieri della Lista Civica Calenda Sindaco in Campidoglio e in VIII Municipio, abbiamo dal primo giorno chiesto, anche presentando una risoluzione, che venisse messa la parole fine a questa occupazione che priva i cittadini di uno spazio pubblico che va destinato quanto ad attività sociali, culturali e comunque di interesse pubblico"

La Lista Calenda: "Occupanti? Atto di prepotenza politica"

I consiglieri del partito di Calenda hanno aggiunto: "Spiace aver visto che, almeno in parte, la maggioranza politica Capitolina e del Municipio stenta a prendere le distanze da un atto di prepotenza politica anziché addivenire ad una scelta ponderata e consapevole che coinvolga i cittadini dei quartieri interessati. Riconosciamo la validità dei contenuti ambientalisti ed ecologisti degli occupanti ma questi possono essere espressi in altri contesti, pubblici e istituzionali, senza necessità di occupare un bene pubblico".

Villa abbandonata per 6 anni

Gli esponenti della lista hanno aggiunto: "Al tempo stesso non possiamo, non denunciare, la gravità di aver lasciato per 6 anni una villa di 700 mq con 700 mq di padiglioni esterni e 2000 mq di giardino chiusa ed inutilizzata. A questo punto l'attenzione si sposta sul chiedere visibilità delle operazioni di vendita del bene pubblico (in corso almeno dal 2018 attraverso Invimit) e dell'utilizzo dei 3 milioni di euro che si intendono realizzare con la vendita. Auspichiamo un ripensamento della vendita, dal momento che un bene di questo tipo sarebbe utilissimo per fini sociali".

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