Roma
"Sgombero dei campi rom non è soluzione". Il prefetto Gabrielli: "Serve buonsenso"




"L'approccio dello sgombero fine a se stesso dimostra che non si risolve il problema". Lo ha detto il prefetto di Roma Franco Gabrielli dopo la carambola mortale di Boccea che ha visto come protagonista una banda di rom. "Noi siamo funzionari dello Stato - ha proseguito Gabrielli - applichiamo le leggi e cerchiamo di farlo con grande buonsenso che in questo momento sento di richiedere un po' a tutti: perche' degenerazioni non servirebbero a nessuno".
"Una persona deceduta e persone che sono in condizioni critiche per le ferite che hanno riportato. Mi dispiacerebbe che un episodio gravissimo provocasse un'esasperazione e portasse a gesti che non servirebbero a nessuno". Peraltro - ha aggiunto il prefetto a margine di un incontro con l'amministrazione comunale di Cerveteri - non e' un'esclusiva di una determinata etnia, e capita in un momento difficile per la nostra città" citando poi l'esasperazione di molti quartieri alla prese con il caso dei roghi tossici.
A chi gli chiedeva se i campi nomadi sarebbero stati chiusi il Prefetto ha cercato di illustrare la situazione di caos che vive la città di Roma: "Ci sono campi autorizzati e campi che non lo sono sui quali a partire dall'amministrazione comunale con il supporto delle forze di Polizia stiamo cercando di razionalizzare"
"C'e' un tema di percezione della sicurezza. Girando per i municipi mi rendo conto che la gente vive in una condizione di percezione di insicurezza sulla quale stiamo lavorando e dobbiamo dare delle risposte. La creazione di questi tavoli municipali - ha proseguito Gabrielli - nasce dall'esigenza di provare a portare quanto piu' possibile le risoluzioni dei problemi sui territori. Sono percorsi i cui esiti non si apprezzano nel giro di poche settimane, pero' ci stiamo lavorando".