Siccità, l’allarme della Coldiretti: “Emergenza nazionale per l’agricoltura”
A rischio la produzione di latte: "Le mucche a causa del caldo producono fino al 10% in meno"
La Coldiretti lancia l’allarme per la grave ondata di caldo e gli incendi che negli ultimi giorni hanno colpito Roma e la sua provincia. Una vera e propria emergenza nazionale per agricoltori e allevatori causata dai cambiamenti climatici.
Come se non bastasse, “a peggiorare la situazione, oltre alle alte temperate e alla siccità, si è aggiunto il vento caldo. In tutta Italia sono già 9mila gli ettari di terreno devastati dai roghi”, ha spiegato la Coldiretti. Dati, questi, da record (in negativo). Secondo una elaborazione della Coldiretti, su dati Effis, gli ettari bruciati sono “più che raddoppiati nel 2022 rispetto alla media storica in un’estate segnata da una siccità, che non si registrava da anni e sta devastando campi e colture, costringendo al razionamento dell’acqua vasti territori anche nel Lazio, così come è già avvenuto a Latina e Frosinone".
La situazione è preoccupante, resa drammatica dai frequenti e intensi incendi. “Ogni rogo costa agli italiani oltre diecimila euro all’ettaro, fra spese immediate per lo spegnimento e la bonifica e quelle a lungo termine sulla ricostituzione dei sistemi ambientali ed economici, in un arco di tempo che raggiunge i 15 anni”, ha ricordato il presidente di Coldiretti Roma, Niccolò Sacchetti. “Costi che si aggiungono e aggravano la conta dei danni causati dalla siccità con la mancanza di precipitazioni che sono risultate in media addirittura dimezzate rispetto allo scorso anno. Quella che stiamo vivendo è una vera e propria emergenza nazionale per coltivazioni ed allevamenti travolti da una catastrofe climatica”.
Per Sacchetti è "un’emergenza che si prefigura addirittura peggiore di quella del 2003 che ha decimato le produzioni agricole”. Quest’anno sono molti i raccolti che stanno soffrendo. “Preoccupa fortemente la riduzione delle rese di produzione delle coltivazioni in campo, come il grano che fa segnare quest’anno un calo del 15% delle raccolta. Sono in difficoltà anche le coltivazioni di girasole, mais, e gli altri cereali, oltre a quella dei foraggi per l’alimentazione degli animali e di ortaggi e frutta, che hanno bisogno di acqua per crescere”. Ma il problema si configura anche per gli allevatori. “A soffrire il caldo sono anche gli animali nelle fattorie dove le mucche con le alte temperature stanno producendo per lo stress fino al 10% di latte in meno", sottolinea Coldiretti. “È evidente l’urgenza di avviare un grande piano nazionale per gli invasi - conclude Sacchetti - che Coldiretti propone da tempo visto che raccogliamo solo l’11% dell’acqua piovana e potremmo arrivare al 50% evitando così situazioni di crisi come quella che stiamo soffrendo anche quest’anno”.
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