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Roma
Stadio As Roma, la denuncia: “E' un abuso urbanistico” e l'iter va in freezer

Nuovo Stadio As Roma a Pietralata, l'entusiasmo del sindaco Gualtieri si spegne dopo la riunione congiunta delle commissioni consiliari Ambiente e Sport che sospendono il parere: e l'iter segna il passo. Ma a scuotere i Comitati dei cittadini arriva anche un parere del Tavolo della Libera Urbanistica che definisce il progetto “un abuso”.

Da sempre critico nei confronti degli stadi e delle procedure urbanistiche utilizzate, l'architetto Francesco Sanvitto ricostruisce la vicenda dello Sdo, l'area del Comune espropriata e poi abbandonata sulla quale dovrà sorgere lo stadio, “una lottizzazione pubblica al servizio di interessi particolari, un abuso perché fuori da ogni controllo e nell'incognita delle conseguenze che si porterà appresso quando viene proiettato nel futuro”.

La denuncia di Sanvitto è in un lungo post sulll pagina Fb della Libera Urbanistica che parte dal nodo romano dell'abusivismo. Scrive Sanvitto: “Forse i meno giovani tra di noi ricorderanno la Roma delle lottizzazioni abusive, quella città che nessuna amministrazione è mai riuscita a risanare. La soluzione di oggi non è più il Pianificare, ma lottizzare in difformità dei Piani già predisposti. Come TdV anche questo nuovo progetto, attraverso l' uso del "pubblico interesse" si accinge a creare cambi di destinazione da verde pubblico a "stadio-commerciale" a prevedere cambi di destinazione di uso e quant'altro”.

La storia dello Sdo Sistema direzionale orientale

“Lo SDO di passata memoria si è frazionato nel tempo, distrutto dall'attuazione di lotti sparpagliati e senza il supporto fondamentale della pianificazione che sono il progetto del sistema viario, trasportistico ed infrastrutturale. Si decide di fare uno stadio e ci si domanda dove e come riorganizzare il sistema viario eppure 60 anni fa il progetto del sistema viario c'era ed era all' interno del PRG il tentativo di rottura con la crescita, quasi spontanea, a macchia d'olio di questa nostra città. Espropri fatti allora ed espropri ancora da compiere per attuare un progetto che una sua logica la aveva e che era stato pensato tenendo conto di ogni possibile variabile del sistema urbano con uno scopo ben preciso”.

“Non è un progetto ma un abuso urbanistico”

Ancora Sanvitto: “Possiamo non essere d'accordo con le scelte di allora basate sul trasporto privato (ma anche su quello pubblico su ferro e gomma, può non piacerci il disegno ed il modello di città sotteso, ma non crediamo che l' alternativa sia la casualità e l'improvvisazione al servizio solo di interessi privati. La lottizzazione pubblica al servizio di interessi particolari non è un progetto, è un abuso perché fuori da ogni controllo e nell'incognita delle conseguenze che si porterà appresso quando viene proiettato nel futuro. Non mi è mai piaciuta la megalopoli proposta a cavallo del sistema infrastrutturale dello SDO, ma è sicuramente meglio del sistema tumorale che sta addensandosi oggi attorno a quelle aree giustificato solo dalla necessità di speculazione del primo che arriva, sia esso la BNL o le FS.... Un lotto per ognuno e felicità per tutti”.

Cosa si nasconde dietro la “rigenerazione urbana”

La conclusione è durissima: “Altro che "rigenerazione urbana", "reinventing cities", "progettazione partecipata" e quant'altro... Stiamo vivendo l'epoca dove le parole diventano la foglia di fico dell' incompetenza al potere... Funzionalismo, Razionalismo, Modernismo diventano la "new Bauhaus" nell'era del "cialtronismo" urbano”.

Ma il Comune si prepara a correre

Diverso, ovviamente il parere del sindaco Gualtieri: “Sullo stadio della Roma ''stiamo andando come treni''. L'obiettivo è quello di averlo ''in funzione nel 2027, le cose stanno andando spedite, più che in altre città. Non è uno stadio che porta cemento ma parchi e percorsi ciclopedonali. Si preannuncia un gioiello anche dal punto di vista architettonico''.

Il “verde” Bonessio prende tempo

Per Nando Bonessio, poresidente della Commissione che mercoledì ha audito i comitati dei cittadini, “sono da stabilire, e necessitano di approfondimenti, le conseguenze che un simile progetto potrebbe avere sulla ‘contabilità socio-ambientale’ dell’intera città e sul quartiere in particolare. Dobbiamo chiederci quale sarebbe la quantità di emissioni, e quindi dei livelli d’inquinamento, se si completassero tutti gli edifici previsti dalle cubature realizzabili per la Direzionalità Pietralata (ex SDO) che vedrebbero il pendolarismo giornaliero circa 10.000/15.000 dipendenti per almeno 5 giorni a settimana; quale sarebbe il livello di emissioni inquinanti per lo spostamento una volta alla settimana di circa 60.000 spettatori per le gare interne, di campionato o internazionali, tenendo conto delle sospensioni delle manifestazioni calcistiche nel periodo estivo e invernale - continua Bonessio -. Pur nel rispetto delle tempistiche dettate dalla normativa vigente, dobbiamo procedere prendendoci tutto il tempo necessario per sciogliere dubbi e rispondere alle perplessità per arrivare a una soluzione il più possibile condivisa dal territorio”.

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