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Roma
Stadio Roma, mistero sull'incontro Raggi-Friedkin: segreto M5S su Tor di Valle

di Cristina Grancio *

In gran segreto il Sindaco della Capitale d’Italia Virginia Raggi incontra l’imprenditore Dan Friedkin all’Ambasciata Americana per parlare del progetto privato dello stadio di Tor di Valle.

La Raggi mette da parte i principi basilari dei quali dovrebbe essere garante: trasparenza, imparzialità ed efficacia e va a discutere in territorio straniero Interessi Pubblici di Roma, seduta su divani, sicuramente sanificati, american style più confortevoli dei vecchi sofà del Campidoglio, ricoperti da acari e polvere, tanto da trasmettere la sensazione, una volta alzati, di avere addosso oltre alle piume dei pomposi cuscini anche le pulci e le cimici.

Come tutti, non conosco il motivo di questa scelta della Raggi, ma sto preparando un’interrogazione al sindaco affinché chiarisca questo comportamento quantomeno insolito nei confronti dei suoi cittadini. Il tema dello stadio di Tor di Valle è cruciale per un intero quadrante di Roma, ma soprattutto è un tema che continua ad essere irrisolto sempre a causa delle stesse problematiche, in testa quelle della mobilità, che ormai sono anche state messe nero su bianco come insuperabili dal tavolo tecnico, voluto dalla stessa amministrazione e guidato dal Vicedirettore Generale del Comune di Roma, come è chiaramente emerso durante la Commissione Trasparenza del 24 settembre.

Dopo gli episodi di corruzione che sono sfociati in un processo, non si capisce come sia possibile un atteggiamento che denota di fatto la sottomissione del Primo Cittadino della Capitale alla richiesta di riservatezza dell’imprenditore americano, che è lontana dai concetti di trasparenza e partecipazione che sono i primi baluardi di salvaguardia dalla corruzione. Il Campidoglio non consentiva di ricevere due imprenditori, proprietari di una società sportiva? Nulla sembra aver imparato la Raggi dagli episodi e dalle modalità di gestione degli interessi legati allo stadio che richiedeva Parnasi? Come è possibile che nonostante tutto si perseveri con queste modalità poco trasparenti?

Chi non ha nulla da nascondere non si nasconde in questo modo, ma soprattutto i nodi da sciogliere sono chiari e riguardano aspetti tecnici, salvo che non si cerchino altri punti di vista per far assumere ai consiglieri di maggioranza le responsabilità di portare comunque avanti un progetto che calato sul territorio, come vorrebbero i proponenti, sarebbe devastante per la città. Non riesco proprio ad immaginarmi la Raggi e Friedkin che parlano di unificazione di via del mare-Ostiense, capienze o frequenze dei treni o rischi idrogeologi. Forse cercavano insieme gli argomenti giusti per convincere i riottosi della maggioranza? Ma quali argomenti? A questo mi piacerebbe si rispondesse all’interrogazione che depositerò visto che l’amministrazione fino ad oggi non è certo riuscita a portare avanti un’azione efficace.

* Cristina Grancio, consigliere DemA Gruppo Misto

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