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Roma
Stadio Roma: Parnasi, De Vito e Lanzalone a giudizio. Diventa maxiprocesso

Stadio della Roma, sarà maxiprocesso: riuniti i tre filoni di inchiesta che vedono imputate 16 persone tra cui Marcello De Vito e l'avvocato Mezzacapo, il costruttore Luca Parnasi e l'ex presidente di Acea Luca Lanzalone. I legali del numero uno dell'Assemblea Capitolina contrari alla decisone presa dal tribunale.

 

I giudici dell'ottava sezione collegiale, accogliendo la richiesta della Procura, hanno quindi riunificato i tre filoni processuali in uno solo procedimento. I pm contestano, a seconda delle posizioni, associazione per delinquere, corruzione e finanziamento illecito.

Il processo entrerà nel vivo il prossimo 5 marzo, con la nomina di un perito destinato a trascrivere le intercettazioni. Il tribunale, che ha risolto varie questioni preliminari, ha anzitutto bocciato la richiesta dei difensori di Marcello De Vito di annullare il decreto di giudizio immediato per indeterminatezza e genericità del capo di imputazione.

Il collegio, presieduto da Paola Roja, ha poi ammesso le liste testimoniali presentate dalle parti. Il sindaco Virginia Raggi, citata sia dall'accusa e che dalla difesa De Vito, figurerà tra i testi che saranno sentiti in udienza assieme agli ex assessori alle Partecipate e all’Urbanistica Massimo Colomban e Paolo Berdini, al direttore generale del Campidoglio Franco Giampaoletti e al dirigente della A.S. Roma Mauro Baldissoni. Una data di convocazione della sindaca ancora non c'è.

Tra le parti civili ammesse dal tribunale ci sono il ministero dei Beni Culturali e Assoconsum che vanno ad aggiungersi a quelle già costituite, e cioè Roma Capitale, Cittadinanzattiva e Codacons.

Stadio Roma: difesa De Vito cita Bonafede testimone nel processo

Non solo Virginia Raggi. C'è anche il nome del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, nella lista dei testimoni citati dalla difesa di Marcello De Vito, il presidente dell'Assemblea capitolina sotto processo per concorso in corruzione nella vicenda legata alla costruzione del nuovo Stadio della Roma. Anche sulla convocazione in udienza del Guardasigilli (ancora non c'è la data) il tribunale ha dato il suo ok.

Bonafede, all'epoca dei fatti appartenente ai gruppi di coordinamento dei Comuni governati dai Sindaci del M5S, dovrà riferire - si legge nell'atto depositato al tribunale - "sulla posizione del Comune di Roma Capitale per la realizzazione del progetto 'Nuovo Stadio della Roma' e sui tempi, sui motivi e sui soggetti che conducevano la volontà dell'Amministrazione comunale al raggiungimento di una intesa con il Proponente (Eurnova, la società dell'imprenditore Luca Parnasi, ndr)". Il ministro della Giustizia sarà sentito, poi, anche "sulla natura e sull'oggetto della riunione tenutasi il 24 febbraio 2017, dove la maggioranza di governo deliberava di realizzare il progetto 'Nuovo Stadio della Roma'".

Stadio Roma: procura annuncia chiusura inchiesta altro filone

​Il maxiprocesso potrebbe arricchirsi fra qualche mese di altri imputati. La procura ha infatti annunciato ai giudici dell'ottava sezione penale del tribunale che nel giro di pochissimi giorni tirerà le somme (in parte con un avviso alle parti di conclusione dell'indagine e in parte con una richiesta al gip di archiviazione) sul destino di un'altra decina di posizioni rimaste ancora appese. Alcune di queste, a loro volta, sono in qualche modo legate all'imprenditore Luca Parnasi, al presidente dell'Assemblea Capitolina Marcello De Vito e all'avvocato Camillo Mezzacapo, che già figurano sul banco degli imputati. Tra le posizioni di maggiore rilievo, che dovranno essere definite dai pm Luigia Spinelli e Barbara Zuin, ci sono anzitutto quelle dei costruttori Pierluigi e Claudio Toti, indagati per traffico di influenze (reato valutato dal gip come corruzione) nella vicenda relativa alla riqualificazione degli ex Mercati Generali di Roma Ostiense, e dell'immobiliarista Giuseppe Statuto, finito nel mirino per un albergo nell'ex stazione di Trastevere.

All'attenzione dei magistrati romani, ci sono poi i casi di Gianluca Bardelli e Fortunato Pititto, per i quali la Cassazione aveva annullato senza rinvio l’ordinanza di arresto. L'architetto Pititto - secondo l'ipotesi accusatoria - è un emissario del gruppo Statuto che doveva trattare con l'avvocato Mezzacapo per il progetto Trastevere. Bardelli, titolare della concessionaria Jaguar a Tor di Quinto, sarebbe stato qualificato come uomo di fiducia di De Vito per la sua militanza nell’ala ortodossa di M5S a Roma. Tra gli altri indagati per corruzione, in attesa di una valutazione conclusiva da parte della procura, figura anche l’amministratore delegato di Acea Stefano Donnarumma, nei guai per due sponsorizzazioni, da 25 mila euro ciascuno, che Acea fece per i concerti di Natale 2017 e 2018 che si tennero presso l'Auditorium di via della Conciliazione. Chi indaga ritiene che dietro questa dazione di denaro ci sia il frutto della corruzione, in virtù di un accertato rapporto di conoscenza tra il manager e De Vito, ma in realtà Donnarumma ha sempre spiegato di essersi limitato di aver l'ok a una spesa, peraltro irrisoria, che era stata decisa dall'allora presidente dell'azienda, Luca Lanzalone (già sotto processo per corruzione).

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