Storace: "Via Marino, Marchini può". Replica: "Alfano sa chi è che comanda"" - Affaritaliani.it

Roma

Storace: "Via Marino, Marchini può". Replica: "Alfano sa chi è che comanda""

Prego passi lei, no passi pure lei". E' scambio di affettuosità tra Storace e Marchini con il leader de La Destra che nomina Marchini capo dell'Ncd e "il cuore di Roma" che risponde con una battuta.
Ecco il dialogo a distanza. Parte Storace, in forma smagliante dopo una dieta che gli ha fatto lasciare sul terreno 10 chili,  con un post su Fb: "Alfio Marchini si vuole candidare a sindaco e per lui si è mosso tutto lo stato maggiore - si dice così - di Ncd di Roma per riuscire nell'obiettivo - continua Storace - Da settimane non entra in consiglio comunale, evidentemente lo considera un postaccio non frequentabile. Per far dimettere Marino, c'è bisogno dello scioglimento dell'Assemblea capitolina. O quantomeno di far capire al Sindaco che non c'è alternativa alla chiusura per mafia se non si dimette dal posto che occupa con palese incapacità. Una carta per puntare ad ottenere l'uscita di scena del sindaco ce l'ha Marchini, se telefona ad Alfano, sale al Viminale e pretende che il ministro - che di Ncd e' capo - si smuova dal torpore. Deve essere disposto, Marchini, a litigare col capo del partito che dice di volerlo Sindaco. Deve dimostrare autonomia e pretendere serietà. Se Alfano sta fermo e difende Marino (che nemmeno Renzi sopporta più), il suo partito resterà senza argomenti contro il sindaco più contestato del pianeta. A Roma non siamo in molti a poter dire di aver dimostrato di essere uomini liberi in politica. Ora tocca ad Alfio Marchini. Lo attendiamo alla prova. Senza pregiudizio”.
E Marchini, tradendo una sospetta vicinanza con il re della satira, Arfio, replica: "Ringrazio Storace per la fiducia e vorrei tranquillizzarlo. Ho appena convocato il Ministro Alfano, il quale mi ha raggiunto precipitosamente e, visto il gran caldo, l'ho trovato anche eccessivamente sudato. Pazienza, come sa la classe non è acqua. Per evitare abbracci accaldati, l'ho lasciato chiuso in anticamera un'ora con aria condizionata anche per fargli capire bene chi fosse il capo. Poi mi è bastato fargli leggere la sua agenzia, guardarlo negli occhi annuendo e magicamente ho sentito uscire dalla sua bocca un chiaro e fermo: "Obbedisco!". A quel punto, caro Storace, gli ho offerto un bicchiere d'acqua, ho fissato la data delle elezioni e... mi sono svegliato! Temo di averla delusa e, confidando nel suo buon cuore, nel frattempo continuo a battermi per liberare Roma dai successi dell'ex senatore PD".