Roma
Suicida nella Capitale dei debiti. Da Equitalia la tregua di Natale
Duecentocinquanta mila: tante sono le cartelle esattoriali che sarebbero dovute essere spedite tra il 24 e il 6 gennaio, ma, a parte "casi inderogabili" rimarranno nelle sedi Equitalia. Una tregua fino alla Befana che arriva a pochi giorni dal suicidio di un commercialista che si è impiccato nel suo studio di San Giovanni mentre la segretaria era in pausa pranzo. "Non entrare, chiama le forze dell'ordine. Il motivo del mio suicidio è nel cassetto della scrivania". Dentro cartelle essattoriali per migliaia di debiti. Ed è proprio Roma la città in cui l'agenzia di riscossione crediti ha più procedure aperte.
3,5 miliardi di euro di somme dovute fanno di Roma la Capitale dei morosi: 150 mila le richieste accettate di rateizzazione dei debiti presentate fra il 2008 e oggi dai cittadini romani, a cui si aggiungono le oltre 106 mila di aziende, ditte individuali, possessori di partite Iva e enti vari. Delle procedure avviate, l’8,9% riguarda importi inferiori ai 5 mila euro, il 26,8% cartelle per un valore complessivo compreso fra i 5 mila e i 50 mila euro e il 64,3% esposizioni superiori ai 50 mila euro. Solo il 3,5% dei debitori ha chiesto dilazioni per una durate inferiore ai 12 mesi, mentre la grande maggioranza, il 57,9%, ha chiesto di spalmare i debiti in 6 anni, mentre quasi il 20% ha presentato la domanda per rateizzazioni superiori i 6 anni. Per quanto riguarda gli importi, l’83,9% riguarda aziende e partite Iva, mentre solo il 16,1% è a carico di persone fisiche (con un importo medio dei debiti è di 3.781 euro).