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Roma
Superbonus, appello degli architetti: “Sbloccare i crediti, sospesi da Poste”

Gli architetti chiedono al Governo un intervento urgente per far fronte alla decisione di Poste Italiane di fermare l’acquisto di crediti fiscali legati ai bonus edilizi e scongiurare un grave danno nei confronti dei cittadini e dell’intera filiera dell’edilizia.

Tutto in un contesto sociale già gravato dalle condizioni macroeconomiche e internazionali. Lo fanno con una lettera congiunta, a firma dei presidenti di 77 Ordini degli architetti, indirizzata al neo Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, ai Ministri Giancarlo Giorgetti (Economia e Finanze), Adolfo Urso (Sviluppo Economico), Matteo Salvini (Infrastrutture e Mobilità Sostenibile), Gilberto Pichetto Fratin (Transizione Ecologica).

Il testo della lettera

“Apprendiamo con sconcerto - scrivono gli architetti - della sospensione da parte di Poste Italiane del servizio di acquisto dei crediti di imposta maturati da Superbonus e altri bonus edilizi”. Una decisione che, secondo i professionisti, rischia di mettere in estrema difficoltà migliaia cittadini che hanno avviato lavori di riqualificazione della propria abitazione nella certezza di poter cedere il credito a Poste, non avendo la capienza fiscale per poter detrarre direttamente gli importi. Inoltre, “i cittadini che hanno deciso di investire – continua la lettera - devono essere messi nelle condizioni di programmare e di avere la certezza normativa del buon esito delle operazioni, condizione che attualmente non è garantita dal quadro normativo e ulteriormente aggravata dalla decisione di Poste, tra i principali player nella cessione del credito”.

I settantasette Ordini degli Architetti firmatari della lettera, rivolgendosi direttamente al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, “auspicano che il Governo da Lei presieduto, in virtù dell’importante ruolo pubblico che svolge Poste Italiane, intervenga prontamente”.

Una selva di norme senza senso

Gli architetti puntano il dito sulla mancanza di efficacia che hanno avuto i continui cambiamenti normativi disposti nei più recenti decreti-legge (Decreto Aiuti, Decreto Semplificazioni fiscali, Decreto Aiuti-bis), e dagli interventi dell’Agenzia delle Entrate, con i quali è stata limitata la responsabilità solidale per fornitori e cessionari, tra cui gli Enti bancari che acquistavano il credito.

Lacune, inoltre, sono emerse nel meccanismo di cessione dei crediti edilizi anche con le sentenze della Corte di Cassazione dello scorso 28 ottobre che hanno confermato la possibilità per l’Amministrazione finanziaria di disporre il sequestro preventivo dei crediti d’imposta anche se i cessionari siano estranei al reato e abbiano agito con buona fede. Situazione ulteriormente aggravata dalla prossima scadenza del termine dei lavori, fissato al 31 dicembre 2022, degli edifici unifamiliari che hanno già effettuato, al 30 settembre 2022, almeno il 30% dei lavori.

Il quadro delle leggi ha bisogno di coerenza

Per tutti questi motivi gli Ordini “ritengono non più rinviabile un intervento volto a dare coerenza in maniera definitiva al quadro normativo sui Bonus edilizi e sulla cessione dei crediti” – conclude la lettera.

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