Roma
Tabacci su Marino: non è capace. "E' un filosofo senza esperienza"




di Fabio Carosi
Il Pd che si sposta al centro, i candidati inqualificabili e gli inqualificabili già eletti, la nuova legge elettorale, la sinistra del Pd e i sindaci senza cultura amministrativa come Ignazio Marino e Luigi de Magistris e la previsione della fine del Governo Renzi.
Dallo scranno centralissimo del Centro Democratico, Bruno Tabacci sceglie affaritaliani.it per un'analisi delle future geometrie politiche. Si parte con i sindaci, "un mestiere sempre più difficile visti i tagli", e subito viene in mente il sindaco di Roma visto che a livello nazionale il Centro Democratiche sostiene Renzi mentre a livello locale non fa sconti al primo cittadino di Roma.
"Marino? E' un filosofo della politica e non ha cultura amministrativa e nel sud ci sono tanti esempi di persone di questo tipo perché uno dei problemi del Pd è che ha tanti amministratori non adatti. Basta vedere Napoli e de Magistris".
Però sono stati eletti con le Primarie?
"Esatto, sono il risultato di elezioni drogate. Per quanto mi riguarda le uniche Primarie che conosco sono quelle nei seggi, con le bandiere fuori e i carabinieri dentro".
Visto che o risparmia critiche al Pd, parliamo della minoranza.. Riuscirà il premier a tenere unito il partito?
"Sia chiaro che non salveremo l'Italia con politiche alla Tsipras che i greci hanno votato perché hanno fatto finta di credere che li avrebbe salvati. E' strano che un partito che viene da una cultura referendaria sia stia sfaldando per le pulsioni di qualcuno. La minoranza Pd è solo sorpresa di essersi fatta scippare il partito".
Parliamo delle amministrative del 31. Chi vince?
"Sarà un successo delle liste di centrosinistra con qualche interrogativo in Veneto e Liguria. Ma suonerà anche il campanello d'allarme delle astensioni a conferma del trend già visto a Bolzano e Trento. Bisogna porsi il problema".
Due parole sugli "inqualificabili"... magari partendo dalla Campania...
"E' un fatto generale e va dalla Valle d'Aosta alla Sicilia, le cronache parlano chiaro. Il problema è che l'attuale politica italiana è da squalificare con rappresentanze locali senza competenze".
Duro col Pd, eh! Si vociferava che lei volesse entrare nel Pd...
"Io nel Pd di Renzi non entro ma se c'è da mettersi in moto per salvare il Paese sono pronto".
Nella geometria politica c'è ancora spazio per il "centro"?
"Il problema del centro non è geometrico ma politico. In Italia il Pd di Renzi ha occupato il centro e ha trascurato la sinistra ma in sede Ue è membro della famiglia socialista. In questo schema la componente liberal democratica ha bisogno di spazi e se Renzi vuole vincere le elezioni deve andare oltre il Pd e c'è un'area europea pronta ad andare nella direzione di De Gasperi ed Einaudi e poi c'è il problema della gente che non va a votare".
Allora parliamo di legge elettorale. Pd da solo?
"Un partito non basta da solo ci sono i ballottaggi".
Previsioni per il voto e per la tenuta del Governo?
"Mi auguro che la tenuta sia lunga e così sarà in grado di incidere. Il quadro economico c'è. Si voterà tra il 2017 e il 2018".