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Roma
Teoria gender alla Regione: porte aperte al dottore che “gioca ad essere Dio”

di Diana Maltagliati

 

Poter scegliere se ci sentiamo più donna o più uomo: la teoria del gender, che distingue tra sesso con cui nasciamo e genere frutto della nostra percezione soggettiva di noi stessi, sbarca alla Regione Lazio. Venerdì 27 ottobre, la Pisana ospiterà il convegno istituzionale “Le varianze di genere in età evolutiva”. Ospite anche la discussa Polly Carmichael, dottoressa della clinica Tavistock Centre di Londra, finita in un turbinio di critiche in patria con l’accusa di “sostituirsi a Dio” sottoponendo minorenni a  ormoni inibitori della pubertà.

 

La Regione apre le porte al tanto discusso tema della fluidità sessuale dei bambini che non si sentono a loro agio nel corpo con cui sono nati e scelgono di farsi accompagnare dai genitori in un processo di cambiamento che può arrivare a coinvolgere l'assunzione di ormoni.
Il gruppo Fratelli d'Italia alla Pisana si è schierato con convinzione contro il convegno, sostenendo che un incontro simile non dovrebbe trovare spazio nei palazzi istituzionali.

“È sconcertante che la Regione Lazio e il presidente Zingaretti offrano gli spazi pubblici istituzionali, magari anche gratuitamente, ad appuntamenti come il convegno su ‘Le varianze di genere in età evolutiva’ organizzato dall’Osservatorio Nazionale sulle Identità di Genere che si terrà venerdì prossimo e a cui sono stati invitati altre personalità politiche e amministrative come il presidente della commissione Sanità Rodolfo Lena”, ha dichiarato Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio di Fratelli d’Italia. Santori ha spiegato ad Affaritaliani.it che lo stupisce moltissimo che un tema che definisce controverso sia stato sponsorizzato dal sito del garante dell'infanzia e da quello della Regione.

Ma è soprattutto la presenza della dottoressa Polly Carmichael, responsabile dell'unica clinica che nel Regno Unito si occupa dei casi di fluidità sessuale nei minorenni, a colpire Fratelli d'Italia. Carmichael ha spiegato in diverse interviste che il trattamento ormonale non è una novità, ma è stato sviluppato intorno agli anni '80 in Olanda. Nonostante questo, lei è accusata di “giocare ad essere Dio” per i trattamenti ormonali che bloccano la crescita, adottati sui ragazzi in pubertà, quindi dai 16 anni in su.

“Un’assurdità, un delirio mascherato da approccio clinico – afferma Santori - La fluidità sessuale esiste e gli operatori sanitari devono sapere come debba essere affrontata, non neghiamo questo tipo di realtà. Io parlo di quello che vogliono fare su chi ancora non ha deciso. Se un ragazzo ha bisogno, dev'essere attenzionato dagli operatori sanitari e sicuramente non dev'essere lasciato solo. Ma intanto bisogna dargli il tempo di scegliere e non certo interrompergli la crescita con degli ormoni come vorrebbe fare quella dottoressa”.

Il consigliere arriva a parlare di indottrinamento: “Siamo contrari a tutto ciò che potrebbe nascondersi dietro a questo: te la fanno passare come una modalità per aiutare queste persone – ed è giusto – però alla fine chiamano a parlare una dottoressa che fa cure ormonali e questo non va assolutamente bene. Sono opere di sensibilizzazione per portare il mondo istituzionale e poi l'opinione pubblica ad accettare come normali certi tipi di trattamenti. E dare ormoni ai bambini è contro natura”.

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