Roma
Terremoto, ad Amatrice e Accumuli macerie garantite sino a Natale. Esclusivo
Scaduto il bando di gara da 10 mln di euro della Regione. Vincerà che farà costare meno il trasporto e lo smaltimenti. I pericoli
Amatrice e Accumuli: le macerie del terremoto sono ancora lì e ci resteranno almeno sino a Natale. Scade oggi, 31 luglio, infatti, il bando di gara lumaca con il quale la Regione Lazio spenderà quasi 10 milioni di euro per demolire ciò che è ancora pericolante e trasportare via i calcinacci generati dalla furia devastatrice della natura.
Tra i tempi necessari all'aggiudicazione, i possibili ricorsi amministrativi e la consegna delle aree in aggiunta ai 120-150 giorni di lavoro effettivi, il prossimo 24 agosto i due paesi devastati dal sisma a un anno di distanza dalla prima scossa mostreranno al mondo la lentezza della macchina amministrativa alla quale non è bastato un anno di tempo per portare via i resti delle costruzioni.
Un anno di inerzia totale che offrirà al mondo uno spettacolo indegno. Ma a leggere con attenzione il capitolato di gara e le risposte dei manager illuminati della Regione Lazio di Nicola Zingaretti, spuntano alcune stranezze.
Il capitola di gara – come espressamente scritto – dà il via a una insolita transumanza di rifiuti speciali, tra cui anche amianto, poiché le imprese che si aggiudicheranno i quattro lotti in cui il mega appalto è diviso, potranno indifferentemente demolire e creare una fila di camion che potrebbero attraversare l'Italia sino a Reggio Calabria oppure ad Aosta, tanto per fare un esempio. Sempre le regole stabilite dagli uffici di Zingaretti, hanno costruito uno strano meccanismo con il quale il costo del trasporto non è un parametro economico rilevante. Vale come sempre il ribasso, ma la possibilità di una transumanza dei rifiuti a nord o a sud del Paese, diventa una certezza e anche un'occasione ghiotta per la possibilità di infiltrazioni malavitose. Chi concorrerà e vincerà l'appaltone potrà infatti scegliere liberamente la destinazione della discarica e degli impianti di trattamento, indipendentemente dalla distanza degli stessi dall'area del cratere, assumendosi l'onere del trasporto su camion che potrebbero così fare su e giù per l'Italia. Dunque, un impianto in Calabria o in Sicilia, potrebbe vincere solo comprimendo i costi di trasporto oppure quelli di smaltimento, visto che una discarica distante pochi chilometri si troverebbe in una posizione di vantaggio non avendo avendo tra i costi un mare di gasolio con cui alimentare i camion. Una stranezza che l'Anac in sede di revisione del capitolato di gara non ha rilevato ma che costituisce un pregiudizio sul corretto e legale svolgimento delle attività di smaltimento dei resti dei due paesi. Una stranezza che la stessa Regione Lazio ammette nelle cosiddette Faq, i chiarimenti che le imprese inviano ai dirigenti e funzionari per chiedere chiarimenti sull'appalto. La Regione, infatti, stima in 0,90 euro a chilometro il costo del trasporto facendo riferimento al prezzario unico del centro Italia e poi ammettendo candidamente che la scelta dell'impianto è affidata al concorrente e aggiungendo: “Non è corretto interpretare che gli impianti candidabili siano unicamente quelli ricadenti nel Lazio”. Dunque, nel caso che si aggiudicasse i lotti una ditta di Aosta o Cefalù (ed è un esempio teorico, ndr), la Regione autorizzerebbe in deroga al regolamento dello Stato il trasporto di milioni di metri cubi di calcinacci in giro per il Paese, oppure anche in altri Paesi europei, visto l'importo do gara.
Da sottolineare che almeno un una valutazione la Regione è stata efficiente: trattandosi di emergenza, le imprese dovranno lavorare anche alla domenica e nei giorni festivi. Con le macerie la Regione Lazio ha inaugurato un anno dopo la tolleranza zero.