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Roma
Torna in carcere il re della droga di Roma, Ugo di Giovanni era in comunità

Torna in carcere Ugo Di Giovanni, arrestato nel dicembre 20920 dai carabinieri e ritenuto il re della droga romana grazie alla sua amicizia con il clan Sense.

Era stato arrestato, insieme ad altre 27 persone, nell’ambito dell’operazione “Alba – Tulipano”, eseguita dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma in data 01 dicembre 2020, in quanto gravemente indiziato di essere a capo di uno dei più importanti sodalizi romani del narcotraffico operanti sotto l’egida del Clan Senese. 

Nel 2021, a seguito di patologie legate a un suo presunto stato di tossicodipendenza, aveva beneficiato della concessione, da parte del Tribunale di Roma, della sostituzione della custodia in carcere con quella agli arresti domiciliari presso una comunità terapeutica per tossicodipendenti.

Dalla comunità controllava il traffico con telefoni criptati

Divenuto nuovamente oggetto delle investigazioni dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma contro di lui venivano raccolti elementi indiziari che portavano a ritenere che avesse immediatamente ricominciato a gestire le importanti attività di narcotraffico del sodalizio dall’interno della comunità terapeutica grazie anche all’utilizzo di criptofonini.

 

Infatti, i militari, coordinati dalla DDA della Procura della Repubblica capitolina che richiedeva un Ordine di Indagine Europeo, reperivano, analizzavano e riscontravano tutte le conversazioni intercorse tra il pregiudicato e i suoi accoliti tramite chat crittografate. In particolare, gli investigatori riuscivano a raccogliere gravi indizi che consentivano di ipotizzare che Ugo Di Giovanni, a partire dal giorno stesso in cui era stato ammesso alla misura degli arresti domiciliari presso la comunità terapeutica, !avrebbe organizzato ulteriori traffici; chiesto contezza circa la consistenza economica degli affari intrapresi in propria assenza, effettuando la contabilità relative alle forniture di sostanze stupefacenti e cercando di recuperare i crediti dai responsabili delle piazze di spaccio morosi; nonche pianificato l’esecuzione di atti intimidatori nei confronti di uno degli spacciatori che non voleva onorare il proprio debito. 

Ugo Di Giovanni, prelevato dalla comunità terapeutica nella quale viveva è stato portato nel carcere di Velletri.

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