Roma
"Torni obbligatorio il fasciolo di fabbricato". L'analisi dopo il crollo al Flaminio





"Per capire le cause del crollo avvenuto nel palazzo sul Lungotevere Flaminio a Roma è fondamentale ricostruire lo storico di tutti gli interventi che sono stati realizzati all’interno dell’edificio dalla sua costruzione ad oggi. Non è detto che siano stati esclusivamente i lavori di ristrutturazione attualmente in corso ad aver causato il cedimento: anche un’operazione banale e lecita come l’abbattimento o la riduzione di un tramezzo, che di per sé non comporta alcun cedimento, può risultare fatale per la stabilità di una struttura se in precedenza si è operato con superficialità o addirittura con dolo". Così l’ing. Sandro Simoncini, docente a contratto di Urbanistica e Legislazione Ambientale presso l’università Sapienza di Roma e presidente di Sogeea SpA.
"Proprio nell’ottica della conoscenza puntuale della storia di un edificio, l’abolizione dell’obbligatorietà del fascicolo di fabbricato non si è certamente rivelato un provvedimento lungimirante. Si tratta di una vera e propria di carta d’identità approfondita dello stabile, in cui compaiono le caratteristiche strutturali, manutentive e urbanistiche dello stesso: un punto di riferimento fondamentale per quanti si trovano a intervenire su una determinata struttura e che può certamente contribuire a prevenire episodi come quello verificatosi la scorsa notte. Da questo punto di vista, non posso che auspicare il ripristino di tale obbligatorietà con un provvedimento di legge che sia il più tempestivo possibile. Il tutto, ovviamente, unito all’auspicio che tecnici e professionisti si muovano sempre nel solco del rispetto delle leggi e dei codici deontologici, senza avere il profitto come unico punto di riferimento".