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Roma
Trasporti al collasso: Roma regala la Lido alla Regione Lazio per 42 mln

Roma-Lido ceduta alla Regione Lazio per far cassa e per evitare che vada in mano ai privati. E questo perché il dispetto di sfilare la Ferrovia del Mare dagli asset Comunali iniziato con la Raggi è ormai al tal punto avanzato che finisce per diventare un problema per Gualtieri.

E così la Regione Lazio, da Ente regolatore, torna a gestire attraverso Cotral e Astral, la cosa pubblica nel segno sempre più marcato delle statalismo perverso. L'operazione verità sulla cessione della ferrovia che collega il mare a Roma e che si snoda interamente nel Comune, è toccata all'assessore Eugenio Patané. Fresco di assessorato comunale ma con dna del Pd Zingarettiano in Regione Lazio, Patanè ha tolto il velo sull'ipocrisia che ha accompagnato sino ad oggi la cessione della Roma-Lido, svelando i numeri di quello che per Atac sarebbe stato un disastro annunciato: non avere nessuna possibilità di puntare alla gestione della ferrovia metropolitana (che per normativa ministeriale è una ferrovia e non una metro, ndr) e cederla al controllo regionale che ambisce sempre di più a somigliare a una holding specializzata nella gestione dei servizi.

La nuova organizzazione di uomini e mezzi

La ferrovia con binari, massicciate, sistema di segnalamento e stazioni diventerà patrimonio di Astral, mentre i treni e il personale andranno al Cotral. I soldi che Roma Capitale incasserà dalla vendita di un gioiello che avrebbe potuto rendere utili per qualsiasi privato, vale 42 mln di euro: “Per il ramo dei servizi per 39 milioni e la seconda per il ramo infrastrutture per 2,2 milioni - ha detto l'assessore -. questo corrispettivo per i servizi sarà corrisposto in 4 rate: la prima di 16 milioni, la seconda e la terza di 3,3 milioni e l'ultima di 6,5 milioni. Per le infrastrutture parliamo di 2,2 milioni in due rate, la prima di 2 milioni, la seconda di 200mila euro.

Il Comune incamererà non solo il costo degli asset, ma anche delle attrezzature. Per il deposito di Magliana nuova, ad esempio, pagheranno una locazione per circa 900mila euro, di cui 500 per locazione locali e 400 per le attrezzature".

Più che trasporto la Regione fa finanza e gestione diretta

Dunque, un'operazione meramente finanziaria, i cui vantaggi economici molto probabilmente finiranno nel contratto di servizio di Atac, alle prese con una voragine tecnica, dovuta alle minori percorrenze dell'epoca Covid. Un risanamento forzato che servirà ad alimentare la cassa e a far rispettare il concordato preventivo. Insomma, senza Roma-Lido, Atac rischierebbe il fallimento reale scaricando tutto il debito sull'unico azionista: il Comune di Roma.

Chissenefrega dei pendolari

E i pendolari? Dovranno aspettare ma sulla pazienza pesa il costo della benzina. Il rischio è che il banco salti. Anche perché i 18 treni promessi dalle Regione per la Lido non arriveranno prima di 1 anno. Sino ad allora si andrà a singhiozzo.

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