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Roma
Tropico del cancro: le donne al largo per curare le ferite della malattia

Dieci donne in lotta contro il cancro, associate di Gemme Dormienti, e l’equipaggio della Marina Militare sperimenteranno, per una settimana, un’avventura a bordo del brigantino Nave Italia, in un clima sicuro ed inclusivo, per consentire l’avvicinamento al mondo della vela in uno spazio e un tempo pensati per rigenerare la propria sfera emotiva, aumentare la fiducia in se stesse, stimolare le capacità di empowerment e riassaporare il gusto della leggerezza.

E' l'iniziativa intitolata “Giro di Boa” promossa dall’Associazione Gemme Dormienti con il supporto di Fondazione Tender To Nave Italia. Si tratta di un progetto pilota per promuovere il benessere attraverso un’esperienza mirata di terapia ricreativa e di riabilitazione.

“Giro di boa” è stato ideato in sinergia con Gemme dormienti, presidente Mariavita Ciccarone, medico ginecologo, Giuliana Baldassarre docente di management del Terzo Settore, SDA Bocconi e gli studenti dell’Università Bocconi, progetto “Dai un senso al profitto”.

Chi è Gemme Dormienti

Gemme Dormienti nasce nel 2011 con l’obiettivo di assistere e informare le giovani pazienti, che affrontano un’esperienza oncologica, sulla possibilità di preservare la propria fertilità. La mission dell’associazione è incentrata sulla assistenza alle donne, la sensibilizzazione dell’opinione pubblica e la formazione specialistica in materia di oncofertilità, partendo dalla consapevolezza che la prospettiva di poter conservare la propria fertilità rappresenti uno stimolo ad affrontare con maggiore ottimismo il percorso di cura. L’associazione si rivolge a donne affette da patologie oncologiche o croniche invalidanti (malattie reumatiche, autoimmuni, rare, endometriosi ecc.) e promuove le sue attività con l’ausilio di pazienti, medici e volontari.

mariavita ciccarone
 

La Fondazione Tender to Nave ITALIA

La partnership di Fondazione Tender to Nave ITALIA - che promuove dal 2007 numerosi progetti di solidarietà a favore di associazioni non profit, onlus, scuole, ospedali, servizi sociali, aziende pubbliche o private che sostengono azioni inclusive verso i propri assistiti e le loro famiglie – rappresenta l’incontro di progetti ispirati alla riabilitazione e al miglioramento della qualità della vita.

Da molti anni la Fondazione, che combatte il pregiudizio sulle disabilità e sul disagio sociale, opera realizzando progetti educativi e riabilitativi a bordo del brigantino a vela Nave Italia, seguendo il metodo della “terapia dell’avventura”. Un’avventura che, anno dopo anno, missione dopo missione, dimostra che in mare non ci sono barriere, tutti sono indispensabili nella vita di bordo e possono esserlo anche a terra.

La metafora di riferimento è quella di “lasciare gli ormeggi, allontanarsi dalla terra ferma e prendere il largo”: la distanza fisica ed il mare aperto faciliteranno la capacità individuale di prendere la giusta distanza emotiva. Ritorno al porto di Civitavecchia il 28 maggio.

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