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Roma
Troppi debiti, chiude il Pd di via dei Giubbonari. Orfini: “Riapriremo presto"

Un lungo elenco di canoni d’affitto non pagati mette la parola fine alla storia di uno luoghi più significativi della sinistra romana, la sede Pd di Via dei Giubbonari, che si affaccia sui colori di Piazza Campo de’ Fiori.


Nata come Casa del fascio, è poi diventata sede del Pci e di tutti gli eredi del partito di Berlinguer, passando per i Pds e i Ds. Qui oggi c’era il Pd, che con l’immobile lascia andare – metaforicamente e nella pratica – una parte significativa della sua eredità storica, che resterà cristallizzata in quello stridere di stemmi che resta sulla facciata della sede. Da un lato, la falce e il martello incisi nel marmo, sbiaditi dagli anni, dal sole e dalle amarezze. Dall’altro, in un rapporto di coesistenza simbolica, lo stemma Pd verde e rosso che campeggia sull’uscio di ingresso.

"Mi fa rabbia, perchè penso a come è stato gestito da schifo questo partito negli anni passati. In questa città c'era un partito che pensava che si poteva stare nelle sedi senza pagare", osserva rammaricato Matteo Orfini, presidente del Partito Democratico. Insomma, una situazione spiacevole, alla quale il partito intende far fronte: “Stiamo risolvendo la situazione, c’è la volontà di pagare i debiti. Quando terminerà il commissariamento e avremo messo ordine, certamente ognuno sarà richiamato alle proprie responsabilità perché i debiti si sono creati negli anni e chi ha diretto il partito negli anni, sia a livello nazionale che locale, dovrà rispondere”.

“Questo circolo aveva una situazione compromessa da un debito enorme” ha poi spiegato nel dettaglio Orfini. “Uno dei primi atti ho fatto è stato scrivere al Comune di Roma, dando la disponibilità del Pd di Roma nel dare una mano a sanare le situazioni debitorie. Questo l'ho fatto anche con l'Ater. Il Comune di Roma, sotto la gestione Marino, mi comunicò la presenza di un forte debito a via dei Giubbonari e l'assessore Cattoi ci rispose che ci avrebbe convocato per affrontare la situazione. Nonostante le decine di sollecitazioni, anche alle amministrazioni successive, non siamo mai stati ricevuti dal Comune di Roma”. Stando a quanto sostenuto Orfini, dunque, il ritardo nel risanamento del debito sarebbe dovuto all’irreperibilità di un dialogo con il Comune, in particolare con la giunta Marino.

Nel frattempo, il partito si organizzerà: “Studiamo altre soluzioni affinché, se non questa un'altra sede del Pd in zona, riapra. Oggi ce ne andiamo ma pagheremo fino all'ultimo debito e parteciperemo al bando per la riassegnazione". E’ una promessa. E a chi gli chiede come mai il segretario del Partito Democratico, erede della storia di Via dei Giubbonari, non sia presente alla chiusura della sede, Orfini risponde: “Come è noto, il segretario Matteo Renzi è anche il Presidente del Consiglio. Fa contemporaneamente diversi mestieri Il suo ruolo da premier è evidentemente importante”.

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