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Roma
Truffa ai disoccupati: 3 arresti. Finta l'agenzia, fasullo il lavoro

Una finta agenzia di servizi che prometteva posti di lavoro. Rigorosamente falsi. Era composta da cinque persone la banda scoperta e smantellata dai finanzieri del Comando provinciale di Roma che, in esecuzione di un provvedimento emesso dal Gip del Tribunale di Roma, ne hanno arrestate tre e sottoposto una quarta all'obbligo di firma. L'accusa: approfittando del bisogno di lavoro di giovani e disoccupati, pubblicizzavano, mediante inserzioni su siti internet specializzati e riviste on line, l'avvio della selezione di personale per l'impiego nella grande distribuzione, in società di pulizie e trasporti e in condomini di commessi, custodi, portieri, giardinieri, magazzinieri e facchini. Per irretire gli interessati avrebbero prospettato stipendi che si aggiravano tra 1.000 e 2000 euro al mese, fino a promettere un posto fisso di portiere in una signorile zona della città, con uno stipendio di 2.500 euro mensili e alloggio compreso.
L'organizzazione, per rendere credibile la sua attività, aveva predisposto una vera struttura imprenditoriale, con tanto di ufficio a Roma, nella zona di Tor Vergata, nell'ambito della quale ognuno aveva i compiti tipici di un'agenzia di servizi che si rispetti: c'erano il "segretario" che accoglieva gli interessati sottoponendo loro il modulo di adesione e raccoglieva la somma di 150 euro richiesta per l'iscrizione all'associazione, l'"amministratore" della società e, addirittura, il "medico" deputato alla visita per il rilascio del certificato medico, al modico prezzo di 30 euro. Le indagini, eseguite dalle Fiamme gialle del Gruppo di Frascati, sono state avviate dopo alcune denunce presentate da alcuni giovani insospettiti per l'anomalo comportamento di alcuni membri del gruppo che eludevano, con le scuse più fantasiose, le insistenti domande degli interessati.
I militari, fingendosi interessati all'assunzione, hanno chiesto un appuntamento e sono entrati in azione mentre erano in corso le "procedure di selezione", identificando i responsabili e sequestrando centinaia di curricula, ricevute di somme versate, timbri del medico ed il blocchetto dei certificati da rilasciare, tutti falsi. La sfrontatezza degli indagati non aveva limiti considerato che, nonostante le indagini, si erano riorganizzati rimettendo in piedi una nuova agenzia che, questa volta, aveva avviato la selezione per l'assunzione di 1000 guardie giurate. Ovviamente immaginarie.

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