Ville con parco all'Eur ai detenuti con bimbi: dovrà decidere il Tar - Affaritaliani.it

Roma

Ville con parco all'Eur ai detenuti con bimbi: dovrà decidere il Tar

Il ricorso dei residenti il 18 dai giudici amministrativi

Il Comune accelera i tempi per varare prima del nuovo sindaco la Casa Protetta per genitori detenuti con  figli minori, in  una lussuosa villa in via Kenia, Eur. Così lunedì  9 maggio si è riunita, presso il Dipartimento per le Politiche Sociali a viale Manzoni, la Commissione per decidere il bando di gara per l’assegnazione della gestione della villa. La precedente seduta della Commissione, convocata giovedi 21 aprile per il 26 aprile, non si era tenuta per la mancata partecipazione del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria, soggetto promotore dell’iniziativa insieme al Comune e alla Onlus Spa Poste Insieme. La sostituzione del DAP è stata decisa giovedi 5 maggio e lo stesso giorno è stata fissata la seduta della Commissione per il lunedi 9 maggio.
"Questa decisione è grave in quanto il bando di gara prevedeva che i soggetti interessati presentassero pure il progetto per lo svolgimento della convivenza dei detenuti anche in rapporto con il territorio. Questione di evidente competenza del Ministero della Giustizia, mentre così il Comune si è posto quale unico soggetto competente a decidere sulle modalità di organizzazione e di svolgimento della vita nella Casa Protetta e per i suoi rapporti con il territorio".
Lo rende noto in una nota il Comitato di Quartiere "Eur Insieme" che da mesi denuncia  
le modalità con cui è portato avanti questo progetto, primo in Italia, senza alcuna trasparenza né rapporto con il territorio e i cittadini.
Si legge nel comunicato: "La Casa Protetta è stata decisa senza mai informare i cittadini. Le domande del Comitato di Quartiere non hanno mai avuto risposta. In particolare sono stati denunciati lo spreco di denaro pubblico, la inidoneità della villa scelta, la mancanza di alcuno studio della fattibilità del progetto.
Il costo di una Casa Protetta, destinata a ospitare al massimo sei detenuti con la prole, è stimato dagli esperti di 250/300.000 annue. Poste Insieme Spa ha messo a disposizione 150.000 euro, solo per il primo anno. Nessuno dice dove sarà presa la restante somma, che per legge dovrà essere sborsata dal Comune. Il Comune nemmeno ha stimato il costo delle utenze, per una convivenza in villa con giardino di decine di persone (6 detenuti con figli e il personale). Non ha quindi approvato la spesa e tanto meno la ha posta a bilancio. Infine, la villa è oggettivamente inidonea a ospitare bambini piccoli, con gravi problema di sicurezza e prevedibili ingenti costi per adattarla all’uso. Tra l’altro la villa è confinante con la residenza dell’Ambasciatore del Kenia, circostanza che nemmeno sappiamo se il Comune abbia considerato, vista l’approssimazione dell’intero progetto".
Secondo "Eur Insieme", "la villa, sequestrata alla criminalità organizzata e data in comodato d’uso gratuito al Comune, potrebbe essere destinata a utilizzi molto più proficui, ad esempio altre Onlus (come la Andrea Tudisco) ne hanno chiesta la assegnazione per realizzare iniziative destinate a recare beneficio illegittimicio non a 6 persone con prole, ma a centinaia di utenti. A seguito delle omissioni e illegittimità dell'iniziativa, il CdQ ha proposto ricorso al Tar, che sarà discusso il 18 maggio".