Condannati gli hacker di Anonymous. Violarono i siti di banche e università
Sei patteggiamenti, con pene che vanno dai 5 mesi a un anno e otto mesi di reclusione, e due rinvii a giudizio: si e' chiuso cosi', davanti al gup Donatella Pavone, il procedimento su una cellula italiana di Anonymous (sigla internazionale dietro la quale si nascondono gruppi di hacker) che tra il 2011 e il 2012 avrebbe messo in piedi un'associazione per delinquere "finalizzata alla realizzazione di accessi abusivi a sistemi informatici e telematici, danneggiamento, detenzione e diffusione abusiva di codici di accesso e interruzione illecita di comunicazioni informatiche o telematiche".
Secondo la Procura, il gruppo e' riuscito a entrare nei sistemi informatici protetti da misure di sicurezze di alcune societa', come Vitrociset ed Enav, e poi di enti ed organismi vari, come il Sappe (il sindacato autonomo della polizia penitenziaria), il Corpo delle Capitaneria di Porto-Guardia Costiera, il Banco di Lucca, e la Luiss 'Guido Carli'. Tra le altre contestazioni, anche quella di aver interrotto in modo illecito le comunicazioni telematiche legate a siti internet istituzionali, di enti pubblici o di societa' che gestiscono enti pubblici. Tutti questi attacchi sono stati rivendicati sui blog ufficiali di Anonymous, oltre che su vari profili di social network riconducibili al gruppo. Tra gli imputati che saranno processati il 14 settembre prossimo figura anche il 37enne pugliese Gianluca Preite che venne rinviato a giudizio per aver detto di aver captato sul web una telefonata nella quale una voce in italiano avrebbe ordinato l'attacco alla Toyota (fatta passare come vettura con a bordo alcuni terroristi) su cui viaggiavano il funzionario del Sismi, Nicola Calipari (poi ucciso nella sparatoria il 4 marzo di 10 anni fa), e Giuliana Sgrena, la giornalista del Manifesto, appena liberata dopo un sequestro di un mese in Iraq.
Iscriviti alla newsletter