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Roma
"Sua maestà la papessa". I romani "battezzano" Virginia Raggi

Virginia Raggi: fascia da sindaco di Roma, lacrime sul balcone del primo cittadino e immancabile mano alzata con il polso piegato che le ha regalato l'immancabile soprannome di "papessa".
In un giovedì bollente di giugno si consuma l'ultimo atto della campagna elettorale romana con la nuova regina del Movimento Cinque Stelle che prende possesso della casa di tutti i romani. Mattinata a passeggio tra partigiani e cerimonie liturgiche, è alla sera che la Raggi sfida l'emozione di entrare in Campidoglio, laddove cioè era uscita al momento dello scioglimento del Comune dopo tre anni di grigio lavoro sui banchi dell'aula.
Metà papessa, metà regina d'Inghilterra per via della manina con la quale blandisce il popolo, la "sindaca", "ma chiamatemi Virginia e basta", ha consumato il suo ingresso in un clima melenso tra commozione generale e il sottofondo di grida del popolo grillino che si consuma l'ugola per urlare "legalità".
Spettacolo tutto sommato piacevole e colmo di speranza, se non fosse per l'immancabile ex collega consigliere Daniele Frongia che l'accompagna silenzioso come un valletto in auto elettrica in ogni spostamento e che alimenta il gossip. Smentita la "liaison" che ha accompagnato le ultime giornate: tra i due - a sentire i due - non c'è niente se non fratellanza grillina anche se nessuno ci crede. L'amore mancato le starà comunque vicino in attesa di una nomina a Capo di Gabinetto che lo tramuterà da esperto in statistica e studioso degli sprechi della Roma godereccia di Alemanno e quella decisamente triste di Marino, in fedele scudiero finché consiliatura non li separi.
Nell'emozione della prima papessa romana c'è tempo anche per parlare di governo della città. La giunta comunale può attendere. doveva essere annunciata dopo il confronto con il perdente Giachetti e invece è slittata di poche ore. Qualche anticipazione: il logorroico urbanista Paolo Berdini che ha rilasciato più interviste del ct della Nazionale, Conte; il rugbista che sogna un posto da "pilone" in Giunta e che invece si trova a puntellare se stesso dalle polemiche e la consulente dell'Ama Paola Muraro segnata dagli strali del sindaco di Parma Pizzarotti. E poi? Poi bisognerà aspettare il 7 luglio per avere il sestetto d'attacco o la squadra di calciotto con la quale il Movimento dovrà cambiare le abitudini dei romani.
Per ora Roma ha cambiato le abitudini dei grillini. Giovedì lacrime, venerdì di riflessione, poi c'è il week end, quindi la festa dei patroni di Roma Pietro e Paolo. La "papessa" prende tempo per scegliere i cardinali. Un po' ricorda la Lega Nord di Bossi che, calata per distruggere Roma, si trovò con il leader vestito da pizzaiolo che infornava una capricciosa davanti ai paparazzi.
Una domanda: ma il nuovo sindaco Virginia Raggi, riesce a dire qualcosa senza leggere i testi abilmente preparati da chissà chi? Insomma, se lo prende qualche rischio di essere più se stessa e meno "papessa"?
In attesa della "Raggi nature", due appunti di viaggio. Roma è piena di rifiuti; il termometro è salito a quasi 38 gradi e l'intera città puzza più di quando l'amministrava Marino.

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