Conte, il processo per frode sportiva andrà in prescrizione
Tanto rumore per nulla: anche se Antonio Conte dovesse essere rinviato a giudizio con l'accusa di frode sportiva dalla procura di Cremona nel processo sul calcioscommesse, non ci saranno conseguenza. Dal punto di vista sportivo anche se Stefano Palazzi acquisirà gli atti, nulla cambierà dopo che il tecnico salentino ha già pagato con la squalifica di 10 mesi poi scontata a 4 dalla Tnas. Sotto il profilo giudiziario la prescrizione scatta 7 anni e mezzo dopo la commissione del reato ipotizzato. Al tecnico della nazionale sono contestate partire del maggio 2011 (Novara-Siena e Albinoleffe-Siena): fatti due conti si dovrebbe arrivare al terzo grado in Cassazione entro fine di dicembre 2018. Con i tempi d'Italia si va verso la prescrizione. Oltretutto c'è chi ipotizza una partenza rallentata del processo, che potrebbe iniziare a ridosso di Euro 2016, quando ormai Antonio Conte, anche se le parti dovessero mantenere gli intenti di proseguire (come dichiarato e chiarito l'altro giorno, smentendo le voci su Milan-Roma-Psg), sarà vicino alla fine del suo contratto con la nazionale azzurra.