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Milan, la smentita di RedBird: "Nessuna vendita del 22%"

di Redazione

"È del tutto falso. Cardinale non conosce Washington Harbour e il documento citato dal giornale non è attribuibile a lui"

Washington Harbour, secondo Repubblica, starebbe lavorando per conto di RedBird al fine di trovare potenziali investitori


Dopo l'indiscrezione di La Repubblica, secondo cui il 22% delle quote del Milan sarebbero in vendita, arriva la smentita di RedBird, il fondo proprietario del club. "È del tutto falso. Cardinale non conosce Washington Harbour e il documento citato dal giornale non è attribuibile a lui", ha riferito un portavoce all'agenzia di stampa Reuters (notizia ripresa dal sito internet www.eurosport.it).

E' un venerdì caldo in casa Milan sul fronte societario. Dopo che in mattinata si erano diffuse voci sul fatto che parte del pacchetto azionario del club fosse in vendita, nel pomeriggio è arrivata una secca smentita direttamente da RedBird, il fondo d'investimento rappresentato da Gerry Cardinale che controlla la società rossonera. "Il resoconto di La Repubblica sulla vendita di una quota dell’AC Milan è una totale invenzione. È del tutto falso", ha dichiarato un portavoce di RedBird all'agenzia di stampa Reuters, citando direttamente un articolo del quotidiano La Repubblica uscito oggi, venerdì 4 ottobre.

RedBird ha rilevato il club dal fondo statunitense Elliott con un buyout di 1,2 miliardi di euro (1,32 miliardi di dollari) e non troppo tempo fa sempre un portavoce di RedBird aveva detto a Reuters che Gerry Cardinale, fondatore e socio amministratore del fondo, "non conosce Washington Harbour e il documento citato dal giornale non è attribuibile a lui". 

Washington Harbour, citata da Repubblica, è una società di investimenti e consulenza finanziaria, che starebbe lavorando per conto di RedBird al fine di trovare potenziali investitori mediante l'acquisto di una quota azionaria, pari al 22% del capitale che 25 mesi fa Cardinale avrebbe raccolto e investito nel Milan. Bisogna sempre tenere a mente che nel settembre 2025 scadrà il debito contratto da Cardinale con Elliott, pari a quasi 700 milioni di euro (già aumentato dell'8% per via degli interessi).



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