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Affari Europei
Brexit, via al Consiglio Ue. Inglese fuori dalle lingue ufficiali?

GRANDE ATTESA PER IL VERTICE UE SULLA BREXIT

Appuntamento a Bruxelles oggi e domani per i leader europei per discutere le ricadute della Brexit sul resto dell'Europa. Nonostante alcuni paesi Ue richiedano di avviare subito il processo di uscita dall'isola, Londra sembra non avere fretta e per oggi e' previsto l'incontro tra il primo ministro britannico David Cameron e i leader degli altri 27 durante una cena di lavoro che avrà come tema principale l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione europea. I risultati dei colloqui saranno poi illustrati in una conferenza stampa congiunta del presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, del presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker e del primo ministro olandese Mark Rutte in qualità di presidente di turno del Consiglio.

A BRUXELLES SI PARLA ANCHE DI MIGRANTI E ACCORDO UE-TURCHIA

Durante l'incontro i leader affronteranno anche la questione delle migrazioni e l'accordo Ue-Turchia come anche la situazione del mercato unico per creare più posti di lavoro, la crescita e i legami esterni dell'Ue e la sicurezza, tra cui una piu' stretta cooperazione con la Nato. Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg dovrebbe presentare la situazione della cooperazione Ue-Nato mentre a seguire dovrebbe esserci una dichiarazione di Werner Hoyer, presidente della Banca europea per gli investimenti, su una nuova iniziativa per i Balcani occidentali, il Nord Africa e il Medio Oriente. Durante il secondo giorno del vertice Ue, i leader nazionali si incontreranno per un giro di colloqui informali su come far uscire la Gran Bretagna dal blocco secondo quanto previsto dall'articolo 50 del Trattato di Lisbona, senza la partecipazione di Cameron. Il Presidente del Consiglio europeo Tusk ha precisato che, a parte una discussione sulle ripercussioni politiche e pratiche del "processo di divorzio" del Regno Unito, l'incontro di mercoledi' ospiterà un dibattito piu' ampio sul futuro dell'Unione europea.

RENZI-MERKEL-HOLLANDE IN PRESSING SU CAMERON: "NON C'E' TEMPO DA PERDERE"

"Dobbiamo procedere rapidamente. Il governo britannico quanto prima deve comunicare la propria decisione sull'uscita, c'è un calendario, una tabella di marcia anche fino ad arrivare all'elezione del nuovo leader del partito dei conservatori ma questo calendario può essere accelerato". Ed ancora: "La decisione britannica provoca incertezza" sui mercati, "ma questo si sapeva. Dobbiamo fare di tutto per limitare le conseguenze, e' molto importante ora fissare un calendario con delle procedure ben chiare". Il più duro nel chiedere che la Gran Bretagna formalizzi al più presto la sua decisione sulla Brexit è Francois Hollande. Il presidente francese chiede "chiarezza, celerità e coesione". Ma nel vertice di Berlino anche gli altri due partecipanti, Renzi e Merkel, non sottovalutano affatto i risvolti dell'esito del referendum britannico. "Non c'è tempo da perdere", si legge nel documento comune. La Cancelliera tedesca focalizza l'attenzione sui temi che saranno affrontati domani nel Consiglio europeo, si parlerà di lavoro, di misure concrete su sicurezza interna e esterna, sulla necessita' di rafforzare i confini esterni, di inviare un segnale ai giovani. Ma è chiaro che sul tavolo c'è la questione del negoziato con Londra dopo il voto del 23 giugno. "Il Consiglio europeo dovrà trovare una procedura comune", premette la Merkel che al di là della via unitaria necessaria mette in chiaro qual è la procedura: "l'articolo 50 afferma che chi vuole uscire dall'Unione europea deve presentare domanda, prima non possono essere compiuti altri passi. Solo dopo ci possono essere colloqui formali e informali". "Non vogliamo rimanere in sospeso, ma l'azione, il primo passo deve venire dalla Gran Bretagna". Il pressing e' affinche' Londra faccia presto: "dobbiamo rispettare la decisione" della Brexit, "ma - è il parere di Hollande - bisogna dare un impulso alla Ue, non c'è niente di peggio dell'incertezza. Non bisogna perdere tempo". "Serve - sottolinea Renzi - un'Europa sociale, della crescita, bisogna subito voltare pagina, riscrivere una nuova pagina d'Europa". "Non si può perdere tempo - osserva il presidente del Consiglio italiano -. Occorre rispettare le decisioni del popolo inglese, non scherzare con la democrazia ma allo stesso tempo pensare al futuro".

INGLESE FUORI DALLE LINGUE UFFICIALI UE?

E intanto l'inglese, la seconda lingua più parlata al mondo nonché principale lingua per la comunicazione di lavoro nelle istituzioni Ue, potrebbe non più essere una lingua ufficiale dell'Ue nel momento in cui il Regno Unito lascerà il blocco a 28. A spiegarlo è Danuta Hubner, presidente della Commissione affari costituzionali del Parlamento europeo. Il punto è che l'inglese è parlato in tre Stati europei (cioè Regno Unito, Irlanda e Malta) e ogni Stato membro ha il diritto di scegliere una lingua per essere rappresentata a Bruxelles, ma solo il Regno Unito ha scelto l'inglese, perché l'Irlanda ha scelto il gaelico e Malta il maltese. Hubner spiega che l'inglese potrebbe restare una lingua di lavoro nell'Ue, anche se non dovesse più essere una lingua ufficiale, e perché resti lingua ufficiale è necessario l'accordo di tutti gli Stati membri.

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brexit consiglio ue





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