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Il buono, il brutto e il cattivo
Abbandoni: Matteo Renzi e Tommaso Paradiso, la parabola del frontman
Tommaso Paradiso (The Giornalisti), Instagram

Non ci eravamo ripresi dall’abbandono di Renzi, sofferto e incerto, al suo piddì che arriva la notizia dell’abbandono di Tommaso Paradiso, nome vero, ai suoi The Giornalisti:è proprio vero che le brutte notizie non arrivano mai da sole.

Come potremo sopravvivere a tanto sgomento, il Principe Fiorentino dopo tanta manfrina ha finalmente fatto capire che lui non gioca senza la fascia di capitano e che forse aveva sbagliato partito ma era tardi per dirlo, e in fatti lui è organicamente di Forza Italia e figlio naturale del caimano.

Nella noiosissima deriva comunicazionale della politica italiana,non riusciamo più a capire quali sigle sono ancora attive, ad esempio Podemos o Cambiamo hanno ancora i loro account? L’inizio della grande festa di Articolo 1 ci ha rassicurato,perché temevamo che il partito si fosse perso tra qualche zero virgola.

Fan musicali e tifosi elettorali si dividono, si scontrano, cerano uno spazio per potere far vivere i propri distinguo e in effetti Renzi e Paradiso volevano solo una leadership solitaria, memori del successo dello Zar di Pontida: l’uomo solo al comando spesso funziona, e indubbiamente gratifica l’egotismo dei frontman.

Se per i The Giornalisti il problema è della SIAE e di qualche nuova canzone, per il pd si parla di soldi, di sedi, di numeri sempre più risicati e di una difficile condivisione e controllo di troppe differenze e personalismi, aggravate dal ritorno rumoroso dei Vecchi Comunisti Irriducibili, leggi d’Alema e Bersani, ringalluzziti dagli errori dei giovani di mezza età.

Il pubblico sempre più scarno della politica e quello sempre attivo della musica chiedono canzoni e risposte, e i due band leader, devono rispondere con novità costanti e continue, manifestare quelle diversità che li hanno costretti,il Matteo e il Tommaso a lasciare gli amici con cui avevano condiviso grandi successi.

Nella società dello spettacolo ogni disciplina assomiglia a tutte le altre e mai come in questo periodo tutto ha senso se registrato, su twitter si fanno i congressi, su Instagram i sondaggi e le dichiarazioni di nuove appartenenze, nascono nuovi gruppi musicali e parlamentari e non siamo così sicuri di averne capito la sottile differenza.

La voglia di essere “Io” è troppo grande rispetto all’impossibile convivenza del “Noi”,e anche oggi aspettiamo commenti, interviste e scontri, la giornata è ancora lunga e lo spazio mediatico è troppo grande per essere riempito solo di contenuti.

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