Cronache

Acqualagna punta alla Dop per il tartufo nero pregiato

 

Acqualagna, 16 nov. (askanews) - Il 2019 potrebbe essere l'anno d'oro per la tartuficoltura italiana tutta e, soprattutto, per quella marchigiana. Non solo nel 2019, infatti, potrebbe arrivare il riconoscimento dell'arte della cerca e della cavatura del tartufo a patrimonio intangibile dell'Umanità, ma Acqualagna sta lavorando alla Dop per il tartufo nero pregiato.Il sindaco di Acqualagna, Andrea Pierotti, spiega: "pensiamo che la Dop sia un passaggio obbligato, perlomeno cercare di approcciare il problema della qualità e della tracciabilità del tartufo, che è un tema sentito dal momento che il prodotto è costoso e va garantita la massima qualità al consumatore e al turista. Pensiamo che la denominazione di origine protetta possa essere un modo per garantire la tracciabilità del tartufo, un salto ulteriore di qualità che Acqualagna vuole fare cercando di ottenere questo riconoscimento che sarebbe il primo e l'unico in Italia legato al tartufo". Il tartufo in Italia è un affare che coinvolge circa 230mila cavatori per un giro di affari stimato in circa 600 milioni di euro all'anno. Oggi Acqualagna è il maggiore distretto italiano del tartufo: qui ci sono oltre 2mila cavatori tesserati. Il progetto di richiesta della Dop è già in fase avanzata, il dossier è stato trasferito alla Regione Marche che dovrà integrarlo e inviarlo al ministero delle Politiche agricole.E Acqualagna, giocando d'anticipo, oltre ad avere creato una rete di ristoranti dove il tartufo, in ogni stagione, è assoluto protagonista, ha anche inaugurato pochi mesi fa un Museo del Tartufo pluri-sensoriale e interattivo, un "Experience Museum" unico in Italia.