Cronache

L'Istituto Nazionale dei Tumori e le sfide dei prossimi 5 anni

 


Milano, 19 mar. (askanews) - Con la nomina di nuovo presidente e l'insediamento del nuovo consiglio di amministrazione, l'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano - storica istituzione cittadina e punto di riferimento internazionale nella cura oncologica - è pronto ad affrontare le sfide future:"Sono stato per più di 20 anni direttore medico dell'ospedale che sta dentro la fondazione - spiega ad askanews il neo presidente Gustavo Galmozzi -. E' stata un'esperienza, questa, che mi ha molto maturato dal punto di vista professionale e che mi ha fatto intendere la realtà complessa di questa istituzione e le problematiche che devono essere più prese in considerazione".Galmozzi approda alla presidenza di un board completamente rinnovato e composto in tutto da 6 consiglieri: "E' un ottimo consiglio - assicura il presidente dell'Istituto Nazionale dei Tumori --. E vede rappresentati dei professionisti delle professioni che possono ben affrontare tutte le tematiche che insistono e che insisteranno nei prossimi 5 anni in ordine alla gestione della Fondazione stessa"Il principale obiettivo del prossimo quinquennio è costituito dal progetto per la realizzazione della Città della Salute, il maxi polo sanitario che sorgerà sulle aree ex Falck di Sesto San Giovanni grazie all'integrazione tra Istiututo Nazionale dei Tumori e Istituto Neurologico Carlo Besta."Non si può certamente pensare che sia solo un trasloco - puntualizza Galmozzi -. Nel nuovo ospedale si deve realizzare il nuovo istituto, e quindi un'idea di istituto per i prossimi 40 anni, per i prossimi 50 anni. Io mi aspetto molto da questo progetto".Con più di 16 mila ricoveri, 3 mila nuovi pazienti e 7 mila interventi chirurgici ogni anno, l'Istituto Nazionale dei Tumori si conferma un'eccellenza nel panorama internazionale soprattutto sul fronte della ricerca scientifica e della sperimentazione di nuove soluzioni soluzioni terapeutiche di ultimissima generazione."Ci caratterizziamo proprio per questa capacità di essere un istituto di ricerca e cura a carattere scientifico. Quindi facciamo la cura e la ricerca, le facciamo insieme, contemporaneramente: sono inscindibili queste due cose - ci racconta Carlo Nicora, direttore generale dell'Istituto Nazionale dei tumori di Milano -. Sono circa più di 500 i medici e gli infermieri che fanno ricerca, quindi un numero impressionante. Ogni anno noi abbiamo circa 800 studi sperimentali, arruoliamo circa 1.300 nuovi pazienti che quindi sono in percorsi di cura con farmaci e device non ancora in commercio. Ogni anno noi abbiamo circa 19 mila pazienti che tracciamo osservandoli rispetto a una patologia che abbiamo già curato o sperimentando un nuovo farmaco. Da quando l'istituto negli ultimi 20 anni ha fatto sperimentazione clinica abbiamo più di 500 mila pazienti nei nostri data base".Merito soprattutto di professionisti stimati e riconosciuti ben al di là dei confini nazionali: "Abbiamo 11 medici che hanno un incarico internazionale in board di società scientifiche, 40 che hanno un incarico a livello europeo e oltre 50 che hanno un incarico italiano - sottolinea ancora il manager -. Quindi significa che c'è capacità di curare, c'è capacità di fare ricerca, c'è capacità di fare scienza, cioè di trasformare e di trasferire anche agli altri ciò che viene fatto nel letto del paziente o nel laboratorio in istituto".