Cronache

Le Marche puntano sul tartufo per rilanciare il territorio

 

Amandola, 16 nov. (askanews) - Il tartufo contro il terremoto. Valorizzare la filiera del prezioso alimento delle Marche per fare ripartire l'economia dei luoghi che sono stati gravemente danneggiati dal sisma del 2016. Insomma, la Regione Marche punta sul tartufo, che in zona si trova tutto l'anno nelle sue varie tipologie: Tuber magnatum pico, nero pregiato, bianchetto e tartufo estivo scorzone.Alle pendici dei monti Sibillini, ad Amandola, paese che del terremoto porta ancora i segni, i cavatori cercano il tartufo oggi come ieri, camminando di buon passo e con l'aiuto dei cani, addestrati fin da piccoli a riconoscere quel profumo così particolare. Come spiega il trifolau Nazzareno Polini: "Qui siamo nelle pendici dei monti Sibillini, siamo sotto Amandola e abbiamo il tartufo bianco pregiato. Il tartufo non c'è solo in un paese d'Italia ma c'è un po' in tutta Italia, qui nella nostra zona è molto importante perchè tira su anche l'economia locale del territorio". Proprio per questo le Marche sono una regione di fiere del tartufo, da quella più famosa di Acqualagna a quelle di Amandola, Pergola, Apecchio, Sant'Angelo in Vado. Claudio Minardi, vicepresidente del Consiglio Regionale, racconta: "Noi il prodotto lo abbiamo perché le Marche sono ricche di storia, arte, cultura, paesaggio, di mare e ovviamente di enogastronomia e noi con le fiere nazionali del tartufo promuoviamo il territorio cercando di attirare turisti e valorizzare il prodotto, che deve diventare una identità non fine a se stessa. Il prodotto come il tartufo o i vini devono essere una occasione per fare scoprire le bellezze che il terrtitorio è in grado di offrire". Proprio per questo la Regione Marche sta puntando sul turismo enogastronomico a 360 gradi e "sta investendo sulle fiere del tartufo come anche sui mercatini di Natale; noi abbiamo avuto l'intelligenza negli anni passati di mettere insieme i mercatini di Natale e promuoverli a livello nazionale come fossero una unica offerta, un unico brand, e questa scommessa ha avuto successo, il mercato ci ha dato ragione, lo scorso anno sono arrivate 260mila persone, 380 pullman da tutta Italia a visitare il territorio e i mercatini".