Cronache

Msf: politiche Ue sui migranti condannano le persone ad annegare

 

Milano (askanews) - Medici Senza Frontiere chiede all'Europa di "ritrovare il buon senso e mettere fine alle politiche che costringono le persone a rimanere intrappolate in Libia o a morire in mare". Un appello lanciato in occasione del Consiglio europeo e alla fine di una settimana tragica, durante la quale 220 persone sono morte annegate, il maggior numero di vittime nel Mediterraneo dall'inizio dell'anno."Tutte tragedie evitabili - sottolinea Msf - i governi europei hanno bloccato le operazioni di ricerca e soccorso in mare delle ONG, consegnando la responsabilità dei soccorsi alla Guardia costiera libica"."Stanno finanziando, formando ed equipaggiando la Guardia costiera libica per intercettare barche alla deriva e rispedire le persone a bordo in Libia dove vengono detenute in condizioni disumane. In uno sviluppo senza precedenti, circa 2.000 persone sono state rispedite in Libia durante lo scorso fine settimana. All'arrivo sono stati condotti in centri di detenzione arbitraria senza alcun processo legale", precisa Msf che lancia un video in cui elenca le decisioni prese dall'Unione europea che mettono in pericolo le vite delle persone in mare e chiede "È questa l'Europa che vogliamo?"."Salvare vite in mare non è un crimine - dice Karline Kleijer, responsabile per le emergenze di MSF - ma il messaggio che viene dai governi europei è forte e chiaro: l'assistenza umanitaria non è benvenuta".