Culture

A Parma Ferré e Comte celebrano l'arrivo di Luigia d'Asburgo

 

Roma, (askanews) - Far dialogare le creazioni di uno dei più noti stilisti italiani del Novecento con l'arte di uno dei fotografi più quotati al mondo. Due mostre in una nell'esposizione intitolata "Ferrè e Comte. Dettagli. Grandi interpreti tra moda e arte", a Palazzo del Governatore a Parma.Obiettivo: portare il visitatore nel mondo dei primi dell'800 e celebrare così l'arrivo, 200 anni fa, della Duchessa Maria Luigia d'Asburgo-Lorena a Parma:Il curatore Alberto Nodolini: "Nasce dall'idea della scomposizione della statua del Canova, Luigina - che è in Galleria Nazionale - in sedici dettagli. Essendo sedici gli eventi organizzati per l'anno luigino ogni evento ha un suo dettaglio, in questo sono moda e fotografia".La genialità sartoriale di Gianfranco Ferrè è rappresentata da 60 splendidi capi accompagnati dai bozzetti preparatori. L'arte fotografica dello svizzero Michel Comte, al secondo piano del Palazzo, trasmette invece le emozioni del Neoclassicismo. Due arti che, all'apparenza separate, in realtà - in questo percorso - si generano l'una con l'altra.Comte, che ha lavorato per marchi di moda famosi, tra cui Ferré, Armani e Dolce & Gabbana, spiega:"Il neoclassicismo può essere usato in diversi modi: è un modo molto facile di far apparire le cose belle, è la cultura del corpo, la cultura della perfezione, ma se si va più in profondità, l'idea neo-classica ha causato molte vittime. Se si guarda a questa mostra: è il contrasto tra la bellezza del neoclassicismo, che si trova al piano di sotto nella mostra di Ferré, e la mia analisi di neoclassicismo, la realtà e le vittime del neoclassicismo".L'assessore alla Cultura di Parma, Anna Maria Ferraris, aggiunge:"Abbiamo pensato a un importante anniversario della città: i 200 anni dall'arrivo di Maria Luigia d'Asburgo Lorena, una figura che ha significato molto, a tutti i livelli, anche a livello popolare, ma volevamo uscire un po' dalla consuetudine delle celebrazioni. In questo caso strizzare l'occhio più alla contemporaneità e all'interpretazione".La mostra resterà aperta fino al 15 gennaio 2017.