Culture

Barbareschi: cultura costa, gli attori siano pagati tutti uguali

 

Roma, (askanews) - "La gratuità a cui abbiamo abituato il popolo italiano ha fottuto l'indipendenza imprenditoriale-culturale, per sempre, perché ci vorranno due generazioni, non certo nella mia vita sarà possibile. Si può incominciare a far passare un concetto molto semplice: che la cultura ha un costo. Che il mio capo-macchinista ha una famiglia, due figli, per cui se non gli do uno stipendio decente, non dico 10.000 euro al mese, ma 2.000, 1.500 euro al mese, non può vivere. Gli attori: tutti devono essere pagati, non solo le étoile, come ha fatto per anni lo stabile di Genova, che pagava la Melato 4.000 euro al giorno netti, che moltiplicato per 200 giorni faceva 800.000 euro l'anno, cioè la sovvenzione dello stabile di Genova, se un attore prende la sovvenzione dello stabile di Genova, gli altri vengono pagati con la bresaola": lo ha affermato il direttore del Teatro Eliseo Luca Barbareschi, in conferenza stampa a Roma, parlando della situazione economica difficile in cui si trova la storica struttura di Via Nazionale.