Culture

Come fare pittura oggi: il non-professor Oehlen e i suoi allievi

 

Milano (askanews) - C'è ancora spazio per la pittura nel panorama di ricerca dell'arte contemporanea? Potrebbe partire da questa domanda, a nostro avviso piuttosto rilevante, l'esperienza della mostra "Fasi Lunari", presentata alla Fondazione Carriero di Milano e dedicata all'artista tedesco Albert Oehlen e alla sua classe di ex studenti dell'accademia di Dusseldorf. A curarla, con Oehlen stesso, Francesco Stocchi, che ci tiene a fare una premessa."Innanzitutto - ci ha detto - chi decide di esprimersi attraverso la pittura oggi, in un modo cosciente, o è molto coraggioso, o è un pazzo, oppure entrambi. E devo dire che qui in questa mostra abbiamo cercato di elencare varie tipologie e vari approcci alla pittura, tanti quante sono le personalità".L'intento della mostra è quello di creare una orizzontalità tra il maestro e gli allievi, in modo che si possa evocare l'energia creativa che si è prodotta con questo scambio. "Oehlen - ha aggiunto Stocchi - innanzitutto è un iconoclasta, però non ha mai voluto fare di ciò una bandiera, e quindi ha sempre cercato di evitare una cifra stilistica, un riconoscimento, un'etichetta. E ciò traspare attraverso il suo atteggiamento nei confronti dei suoi studenti in generale, ma anche nei confronti della mostra".Che resta una esposizione di pittura ma che, grazie alle opere di Peppi Bottrop, Andreas Breunig, Max Fintrop, Fabiam Ginsberg, Yuji Nagai e David Ostrowski, mostra come si possa variare sul tema, giocando sui quei chiaroscuri e su quei passaggi ambigui che già il titolo "Fasi lunari" potrebbe fare immaginare. "Più direzioni diverse noto - ha concluso il curatore - e più mi sento meglio. Tutto ciò che riesce a combattere l'omologazione e quello che si riconosce con il termine trend lo trovo qualcosa che stimola il pensiero personale e un impulso proprio".Raccontare questi impulsi individuali attraverso una mostra collettiva che documenta il lavoro di un gruppo e la dinamica di confronto creativo tra docenti e allievi è una sfida che sembra incarnare la stessa verve anticonformista del lavoro del non-professore Oehlen, oltre che l'obiettivo che la Fondazione Carriero si è data, ossia divulgare il contemporaneo mettendo a confronto, negli spazi di Casa Parravicini, artisti affermati ed emergenti.