Culture

Il gioco e una conoscenza enigmatica: le visioni di Laura Lima

 

Milano (askanews) - Un esperimento eccentrico e interessante per creare una sorta di strano sistema di conoscenza del mondo attraverso tre sculture e tre stanze della Cisterna di Fondazione Prada a Milano. L'artista brasiliana Laura Lima presenta la mostra "Horse Takes King", quarto e ultimo capitolo del progetto Slight Agitation concepito dal Thought Council del museo, di cui Elvira Dyangani Ose è uno dei membri."Attraverso conversazioni con Laura Lima - ha spiegato la curatrice ad askanews - ci siamo resi conto che lei voleva invitare il pubblico a giocare, a farsi coinvolgere in un gioco che aveva a che fare con una folle classificazione di tre elementi molto diversi, un uccello, un pendolo e un telescopio, che creano una sorta di sinergia dell'inutile".Le tre stanze creano uno spazio illusorio nel quale muoversi con percezioni incerte, che passano attraverso gradini irregolari piuttosto che movimenti imprevedibili del pendolo."I pezzi che ho portato qui alla Cisterna - ha aggiunto Laura Lima - hanno degli elementi in comune: per esempio uno è la verticalità, la geometria. Questo uccello è caduto dal cielo e in qualche modo qui ha vissuto la sua agonia, una battaglia che richiama quella del gioco degli scacchi. Questo uccello si muoveva e queste piume sparse sono cadute dal suo corpo, non sono elementi scenografici. Dopo la battaglia l'uccello ha trovato il suo posto. Possiamo dire che se il cavallo prende il re in qualche modo la Natura qui prende il potere".Le opere d'arte sono enigmatiche al punto giusto, visionarie al punto giusto, disturbanti al punto giusto. Ma, grazie anche alle lezioni di astronomia che si tengono regolarmente proprio sulla struttura di uno dei lavori, si ha, alla fine, la sensazione di trovarsi all'interno di uno spazio nel quale l'arte pensa a se stessa anche come conoscenza."Questo è il bello del lavoro di Laura Lima - ha aggiunto Elvira Dyangani Ose - lei crea questo immaginario nel quale si viene immersi e si percepisce un'onestà, una sincerità alla quale siamo chiamati a partecipare e che si può chiamare anche conoscenza. La conoscenza è un invito a entrare in un gioco, ma anche in una finzione nella quale è lo stesso spettatore a creare la conoscenza".Senza dimenticare che tutta l'esposizione guarda alla Patafisica, una scienza impossibile da definire e che governa le sole eccezioni.