Culture

Kafka e Leoni d'oro: lo studio di Godard diventa installazione

 

Milano, 4 dic. (askanews) - Forse è solo una suggestione, forse no. Ma entrando ne "Le Studio d'Orphée" in Fondazione Prada si ha la sensazione di sentire ancora l'odore del sigaro di Jean-Luc Godard, come se il grande cineasta si fosse alzato dalla poltrona in pelle marrone solo pochi minuti prima. Quello che stiamo vedendo è infatti una copia dal vero del suo studio-abitazione di Rolle in Svizzera che Godard ha trasportato a Milano, per quella che diventa una installazione permanente in un nuovo spazio espositivo nella sede di largo Isarco."Quello che i visitatori vedono in quella stanza - ha spiegato ad askanews Mario Mainetti, del team curatoriale di Fondazione Prada - è proprio un luogo di lavoro, con Godard abbiamo utilizzato la parola 'atelier', ed è il luogo in cui ha montato, assemblato e fatto il sonoro del suo ultimo film, 'Le Livre d'image'. E' un luogo di lavoro che Godard ha deciso di lasciarci per avere traccia e memoria di un modo di lavorare, che lui definisce artigianale".Così tra computer, programmi di montaggio, fotografie di Kafka e Leoni d'Oro, dipinti di Rembrandt e racchette da tennis, i visitatori dello studio di Godard possono anche assistere alla proiezione di alcuni cortometraggi mentre una volta al giorno si potrà vedere Le Livre d'image', proiettato proprio nel luogo in cui è stato immaginato e poi realizzato il film. Come un tentativo di entrare completamente dentro il cinema di uno dei più grandi registi di sempre."Per noi, come fondazione che quando ha aperto questo museo ha deciso di allargare le nostre attività dalle arti visive anche al cinema - ha aggiunto Mainetti - avere lo studio di Godard è anche un modo di occuparsi di cinema un po' diverso, un po' più nostro. Mi ricordo che la signora Prada voleva capire se si potesse fare cinema senza diventare un festival. Forse questo è un tassello in quella direzione".Esperimento che amplia ulteriormente il proprio raggio d'azione con l'intervento sonoro "Accent-soeur" che Godard ha installato nell'ascensore della Torre di Fondazione Prada: qui si può ascoltare la colonna sonora di un'opera video del cineasta, assemblata tra il 1988 e il 1998 con fonti molteplici che parlano della storia del cinema. Con una punta di amarezza dell'ineluttabile quando lo stesso Godard ammette di avere sperato che con il cinema Orfeo avrebbe potuto voltarsi senza perdere Euridice: "Mi sono sbagliato. Orfeo dovrà pagare". Anche nella sala cinematografica.