Culture

L'altro Novecento di Iannaccone: un collezionista in Triennale

 

Milano (askanews) - Un collezionista privato in una importante istituzione culturale: la Triennale di Milano ospita 96 opere della collezione privata dall'avvocato Giuseppe Iannaccone che ricostruiscono un momento storico dal punto di vista di un gruppo di pittori, se così si può dire, "non allineati". La mostra "Italia 1920-1945 - Una nuova figurazione e il racconto del sé" è curata da Rischa Paterlini insieme ad Alberto Salvadori."La Collezione Iannaccone - ci ha spiegato Salvadori - ci presenta una geografia territoriale e umana dell'Italia dagli anni Venti-Trenta, fino al 1945 e possiamo imparare come l'arte possa essere davvero un grande strumento di libertà. Questi artisti sono un insieme di individui che al'epoca, attraverso la loro pratica artistica facevano ciò che di più sovversivo potesse esserci, cioè inneggiavano alla libertà individuale".In mostra i lavori di Birolli, Mafai, Scipione, Guttuso, Vedova, Pirandello, che dimostrano la permanenza, e in certi casi l'incisività, di una linea pittorica che non si inseriva nei grandi movimenti del Novecento e del Ritorno all'ordine. Ma che, pur negli anni del Fascismo, continuò a essere portata avanti e si concentrò sull'interiorità degli autori come prima forma di autoaffermazione."Qui - ha aggiunto Alberto Salvadori - siamo all'interno di una dimensione moazilto privata, dove storie di amori, passioni, visioni personali della città, vengono riportati sulla tela e vengono raccontati attraverso intensità e straordinaria capacità".La mostra in Triennale, che rientra nel progetto del settore Arti visive di Edoardo Bonaspetti, resta aperta al pubblico milanese fino al 19 marzo.