Culture

La Rinascente in mostra a Milano: così è nato il made in Italy

 

Milano (askanews) - Una mostra per raccontare la grande bellezza "alla milanese" dove i consumi diventino cultura, attraverso le storie legate a un grande magazzino: il Palazzo Reale di Milano ospita "LR100 - Rinascente: stories of innovation", una raccolta di opere d'arte, grafica, oggetti di design, immagini storiche dalla nascita dei grandi magazzini Bocconi alla rinascita, nel 1917, quando La Rinascente proprietà passò ai Borletti e su idea di Gabriele D'Annunzio fu scelto il nome attuale (si vede a 00.44 delle coperture). Un nome che quest'anno compie 100 anni. Maria Canella e Sandrina Bandera sono le curatrici."E' una storia che racconta come l'Italia, ma in fondo l'Occidente, attraverso i consumi in questi 150 anni abbia portato avanti una rivoluzione in termine di costume, immagine, grafica, architettura e stile"."La Rinascente arrivava a tutti, ma aveva a monte delle figure di intellettuali che dettavano il gusto e si proponevano di cambiare gli italiani, a partire dai valori che D'Annunzio ha collegato: semplice, chiaro e opportuno nell'affidare questo nome al grande magazzino".Si parte con la fondazione nel 1865 e si arriva agli oggetti di design iconici premiati con il Compasso d'oro dal 1954 al 1964, passando per la cartellonistica con Marcello Dudovich, il cinema, la comunicazione e la grafica dagli anni Cinquanta, il costume e la moda con la rivoluzione del pret a porter: La Rinascente ha chiamato i più grandi architetti, grafici e stylist a disegnare i suoi prodotti."Il protagonista non è l'artista ma Milano e l'Italia che nel Novecento diventano patria del bello, la storia racconta la nascita del made in Italy".In mostra ci sono anche quadri e sculture di grandi artisti come Depero, Campigli, Munari, Melotti, Fontana, Pistoletto, Wahrol e Manzoni. "Ci collegano con quel mondo della cultura che ruotava attorno e che, rappresentata ed esposta in questo modo diventa popular, pop, per tutti. Rotella con i suoi scotch bianchi con cui quasi violentava i manifesti ha recuperato un manifesto Rinascente Duomo, ha cancellato il possibile ma non la bellezza del volto che era la vera protagonista del manifesto".