Culture

Le altre facce di Antonio Marras: l'artista oltre la moda

 

Milano (askanews) - Forse non tutti sanno che. L'introduzione alla mostra che il Triennale Design Museum dedica allo stilista Antonio Marras potrebbe magari essere questo titolo da rubrica di rotocalco. Quello che non sappiamo (forse, ovviamente) è che Marras da oltre vent'anni si dedica anche all'arte, con risultati interessanti e sorprendenti, che la mostra milanese per la prima volta prova a fare entrare in un'unica esposizione, curata da una studiosa che da sempre si muove lungo i confini più incerti come Francesca Alfano Miglietti."Io - ci ha detto la curatrice - ho scelto un percorso, un percorso che non ha luce e che ha bisogno di uno spettatore attento, che si avvicina perché deve ascoltare un segreto. Andrà via pieno di sensazioni e pieno anche di un'intimità condivisa".Nella penombra suggestiva dell'allestimento, dove risuonano le dichiarate citazioni al lavoro di Louise Bourgeois, di Christian Boltanski e Joseph Cornell, si ha però anche l'opportunità - preziosa - di perdersi. E lo stesso Marras, in qualche modo, guarda a se stesso da una diversa prospettiva, lontana dai riflettori dello spettacolo. "Non lo so cosa sia Antonio Marras - ci ha detto - e questo forse è il momento in cui posso magari incontrarlo.... È un mettere a nudo, è un espormi, e un esporlo anche, con vari elementi, vari frammenti, dove non ci sono barriere e confini tra le discipline".E dunque, ecco le stanze che costellano il percorso, tra le quali una incredibile classe scolastica che fa pensare, ci si perdoni l'azzardo, a un artista che non potrebbe sembrare più distante dal glamour come Mike Kelley. "Antonio Marras è un soggetto impuro - ha aggiunto Alfano Miglietti - io non mi sono posta la domanda se è o non è un artista, non è una cosa che mi riguarda e non credo che sia neanche interessante. Quello che mi sono posta è il problema di una potente autenticità e di una grandissima partecipazione a un lavoro che è anche un lavoro intimo e mentale"."Nel territorio impuro sto benissimo - ha confermato Marras - perché parto dallo scarto, dallo sporco, dal diverso, dal difetto... Parto da tutto quello che di solito viene buttato via e che recupero".Tra schizzi, frammenti, oggetti trovati e ripensati e la forte sensazione di una esperienza difficile da inquadrare - e per questo anche "segreta", come diceva la curatrice - la mostra "Antonio Marras: Nulla dies sine linea" resta aperta in Triennale fino al 21 gennaio 2017. Per raccontare, come ha scritto il presidente della Triennale Claudio De Albertis, "soprattutto un uomo".