Culture

Mia Photo Fair, fotografia come arte e come soggetto del mercato

 

Milano (askanews) - Lo stato del contemporaneo attraverso la fotografia: è questa una delle suggestioni che si possono provare a Mia Photo Fair, la fiera milanese che, ormai da sei anni, si impegna per equiparare a tutti gli effetti la fotografia all'arte. Rivendicando, come fa l'ideatore e direttore Fabio Castelli, la necessaria dimensione commerciale, tipica del momento fieristico. "E' dal primo anno, da quando è nata la fiera - ci ha detto - che uno degli obiettivi principali - ed era l'unico modo per farlo - è quello di rivolgersi al mercato. A noi piace dire che l'attività commerciale fa parte del sistema dell'arte, quindi sono totalmente contrario a chi arriccia il naso nei confronti del mercato. Il mercato è fondamentale".Negli spazi di The Mall, all'ombra dei grattacieli di Porta Nuova, si possono incontrare 230 artisti rappresentati da 80 gallerie di 13 diverse nazioni, da veri e propri classici come il tuffatore di Nino Migliori, al Nepal raccontato, a un anno dal terremoto, dallo sguardo di Giorgio Lo Cascio. Dai lavori di un grande come Edward Burtynsky ai pezzi classici e memorabili che saranno messi all'asta da Bolaffi, fino agli autografi dell'artista cinese Song Yong Ping.Tra gli animatori della fiera, oltre che giurato del Premio BNL Gruppo Bnp Paribas, assegnato quest'anno a Silvia Camporesi, c'è anche lo scrittore e direttore creativo di Domus Academy Gianluigi Ricuperati."E' una fiera - ci ha spiegato - che anno dopo anno aumenta la qualità dell'offerta, da un punto di vista delle gallerie, dal punto di vista dei fotografi esposti e dal punto di vista dell'ambizione. Quindi è una fiera che, come certe città in movimento continuo, immagina sempre un futuro possibile e impensabile".Forse la cosa più importante che la visita attraverso gli stand suscita è proprio il fatto di pensare al mezzo fotografico in termini più vicini a quella che è la pratica artistica effettivamente messa in atto sempre da più autori. Oltre che di pensare che, a tutti gli effetti, la fotografia produce cultura contemporanea. "La scommessa che la fotografia è anche un mezzo espressivo di arte contemporanea - ha concluso Castelli - è assolutamente attuata".Per verificare di persona la scommessa di Castelli, Mia Photo Fair resta aperta al pubblico fino al 2 maggio.