Culture

miart 2017, un ritratto amplificato della città attraverso l'arte

 

Milano (askanews) - Da qualche tempo Milano è tornata al centro della scena culturale internazionale, ma per mantenere il fermento e l'attrattività è necessario non fermarsi. In quest'ottica si inserisce anche la XXII edizione di miart, la fiera internazionale di arte moderna e contemporanea che andrà in scena dal 31 marzo al 2 aprile a fieramilanocity. Il presidente di Fondazione Fiera Milano, Giovanni Gorno Tempini: "Sia Fiera sia Fondazione - ci ha detto - danno grandissima importanza a miart, che è uno degli eventi che Fiera Milano organizza, non è soltanto l'ospite dei muri, e Fondazione è al fianco di Fiera per rendere l'evento ancora più ricco e importante e in questo senso abbiamo confermato il Premio che ormai da qualche anno contraddistingue miart e che anche quest'anno vedrà la Fondazione Fiera acquisire un certo numero di opere".A dirigere miart, che quest'anno presenta 175 gallerie provenienti da 14 Paesi, oltre 60 curatori, sei premi e un fondo acquisizioni da 100mila euro, è stato chiamato Alessandro Rabottini, che ha sottolineato anche la vastità dello sguardo cronologico della fiera. "Questo ventaglio molto ampio dell'offerta espositiva di miart - ha detto il direttore - ci permette di essere una cassa di amplificazione di tante eccellenze che si trovano a Milano, sia dal punto di vista espositivo, sia da quello creativo. A me piace immaginare miart come una sorta di ritratto amplificato di quella che è Milano".Intorno alla tre giorni fieristica vera e propria, inoltre, la città di Milano sarà animata da una Art Week, proiezione "diffusa" dell'evento, che coinvolgerà tutti i maggiori soggetti del sistema dell'arte milanese, come ha ribadito l'assessore alla Cultura meneghino, Filippo Del Corno. "La maggior parte delle istituzioni pubbliche e private dedicate all'arte moderna e contemporanea - ha spiegato - faranno inaugurazioni, visite speciali, aperture straordinarie, finissage di mostre già allestite e davvero alzeranno anche il tono e il livello del dibattito pubblico intorno ai linguaggi dell'arte moderna e contemporanea in maniera tale che poi la visita a miart diventi l'apoteosi".Un progetto, quello di miart che si inserisce anche nel discorso di promozione turistica della città e non è un caso che nel giorno di chiusura della fiera d'arte si apra BIT 2017, la Borsa internazionale del turismo. "Per ogni euro di valore che viene prodotto da Fiera Milano - ha aggiunto il presidente Gorno Tempini - quattro sono quelli di indotto in generale per quanto riguarda la ricezione e il turismo".Un indotto che è materiale, dunque, ma che vive anche di quello che potremmo definire un "soft power" di attrazione di miart, che nel tempo è andato rafforzandosi. "Dalle adesioni di quest'anno - ha concluso Rabottini - credo di poter dire che miart abbia raggiunto una autorevolezza, perché tante gallerie che fanno le fiere maggiori, da Basilea a Parigi, a Londra o Hong Kong, hanno deciso di venire".Nell'anno della Biennale d'arte di Venezia e di dOCUMENTA a Kassel Milano prova ancora una volta a dire la sua, con un approccio sempre più vivace e riconoscibile.