Culture

Premio Eliseo Scuole, Barbareschi: sono gli spettatori del futuro

 

Roma, 20 giu. (askanews) - Sul prestigioso palco dell'Eliseo per un giorno. Cinque "compagnie teatrali" di rispettive classi scolastiche si sono esibite nello storico teatro di via Nazionale a Roma per la seconda edizione del Premio Eliseo Scuole. Il primo premio nella categoria Giovanissimi è andato all'Istituto comprensivo Publio Vibio Mariano.Il direttore dell'Eliseo Luca Barbareschi:"Se non non puntiamo sulle nuove generazioni, su quelli che saranno gli spettatori del futuro, avremo un teatro destinato alla morte perché l'idea della fruizione del prodotto teatrale deve essere insegnata fin da ragazzi"."Stiamo preparando anche un format nuovo per l'anno prossimo anche sulla formazione, faremo un mese in cui i 14-15enni verranno a recitare all'Eliseo, perché una volta che uno sale sul palco capisce la differenza", ha aggiunto.La commissione, composta da registi, attori e operatori del settore, ha visionato i progetti ammessi al Premio tra le candidature delle scuole del Lazio. Il presidente della Giuria, il decano del teatro Glauco Mauri, ha annunciato il premio della categoria Giovani:"Pirandello dice una cosa giustissima, il palcoscenico è quel luogo dove si gioca a fare sul serio. Chi ha il gusto di giocare a fare teatro, anche se non è bravo, quello che importa è avere lo spirito di giocare a fare teatro. Quella per me è la cosa più importante, la tecnica viene dopo".Nella giuria anche il regista Andrea Baracco: "Si ha poca possibilità di capire il punto di vista dei giovani sulle cose, degli adolescenti soprattutto, avendo io due figli adolescenti lo so bene, perché è difficile comunicare con loro, il teatro è la più alta forma di comunicazione dell'umano, è molto interessante capire il loro punto di vista".Il Premio Eliseo Scuole nasce dalla collaborazione del Teatro Eliseo con il Miur e con l'Ufficio Scolastico Regionale (Usr).Il viceministro dell'Istruzione, Lorenzo Fioramonti: "Mi auguro che l'iniziativa si possa diffondere al resto del territorio italiano e magari coinvolgendo anche altri teatri romani, magari non soltanto del centro, ma anche teatri delle periferie".